Repubblica-Torino-Scuola, odissea per 10 mila

sindacati: "Ghettizzati i ragazzi disabili" La denuncia sulla carenza di docenti di sostegno dopo i tagli della Moratti: in tutta la regione sono scoperti mille posti
Scuola, odissea per 10 mila

MARCO TRABUCCO

Sono quasi diecimila, nelle scuole piemontesi, gli scolari e gli studenti handicappati. Ragazzi che hanno problemi, fisici e o mentali, ma che hanno il diritto ad avere un'istruzione completa ed efficiente. Oggi non è, o non è più così. E la situazione rischia di peggiorare ancora alla luce dei tagli economici e di personale che incombono sulla scuola che rischiano di colpire particolarmente il settore dell'appoggio all'handicap.
La denuncia preoccupata di centinaia di genitori piemontesi è stata raccolta e fatta propria dai sindacati della scuola, che, ieri, tutti insieme, Cgil, Cisl e Uil, hanno organizzato una conferenza stampa. "Abbiamo ricevuto - ha spiegato Donato Iaquinto dell'ufficio handicap della Cgil - le denunce di molti genitori sui disagi che sono stati costretti ad affrontare, insieme ai loro figli, negli ultimi mesi. In particolare manca il personale necessario per l'assistenza, gli insegnanti spesso non hanno adeguata preparazione, è esiguo il numero di ore di sostegno e sempre più spesso accade che gli alunni disabili siano esclusi dal contesto della classe, ghettizzati. La sempre più grave mancanza di insegnanti specializzati (ne mancano mille in tutto il Piemonte) fa sì che ci sia un alto turn over. E che manchi quindi la continuità didattica fondamentale per tutti, ma in particolare per questi studenti".
E la situazione rischia di peggiorare: "Nelle scuole - ha detto Melis della Cisl - il numero degli studenti disabili aumenta progressivamente. E intanto il ministero dell'Istruzione con un decreto dello scorso febbraio ha ridotto il numero di ore di formazione per gli aspiranti insegnanti di sostegno. E il ministero sta pensando la Finanziaria dovrebbe dare la delega in merito alla Moratti di modificare l'attuale rapporto che prevede un insegnante di sostegno ogni 138 alunni, in ogni scuola, in uno ogni 145. Così verrebbero tagliati circa 4 mila posti in tutta Italia, qualche centinaio solo in Piemonte. Bisogna pensare che già oggi quelli che c'erano non erano sufficienti e i presidi potevano chiedere altri insegnanti di sostegno oltre quel rapporto. È proprio su questi posti in deroga che oggi invece si stano verificando i primi tagli".
Tutti insieme poi hanno lanciato un appelloprotesta all'assessore regionale Giampiero Leo: "Mentre sta accadendo tutto questo la giunta regionale e l'assessore con una delibera del 5 agosto hanno destinato alle scuole private piemontesi, dove è iscritto solo il sette per cento degli studenti, il 50 per cento dei quasi 5 milioni di euro destinati ad arricchire l'offerta formativa. E solo alle scuole non statali andranno i fondi per le azioni progettuali mirate al sostegno e all'integrazione degli alunni handicappati. Un paradosso, perché nelle scuole private sono iscritti meno dell'un per cento degli studenti disabili del Piemonte".
Da qui la richiesta di sindacati e genitori a Leo di rivedere l'assegnazione di quei fondi e di assumere un ruolo di indirizzo e coordinamento tra tutti gli enti che operano nel settore: "Oggi - spiega Diego Meli della Uil - le competenze sono distribuite tra ministero, regioni, province e comuni. Serve un coordinamento perché altrimenti molte risorse sono male utilizzate. E serve una politica chiara di formazione e di contratti per gli insegnanti e il personale tecnico". L'ultimo allarme lo lancia Rizier Zucchi, del Comitato per l'integrazione scolastica degli handicappati: "C'è il rischio che si ritorni alle classi speciali negando quello che è un diritto fondamentale dell'alunno disabile di avere dalla scuola l'inizio del suo processo di integrazione sociale".