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Repubblica/Torino: SCUOLA, COSI' I REVISORI UCCIDONO L'AUTONOMIA

Denuncia dei sindacati: "Immobilizzati molti istituti"

14/10/2006
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la Repubblica

A Venaria per i costi eccessivi fermate tutte le attività serali

SARA STRIPPOLI

Tempi di guerra per la scuola piemontese, dove molti dirigenti stanno ripiegando su decisioni drastiche come la diminuzione delle ore di apertura degli istituti e il conseguente calo delle attività extra offerte agli studenti. Destinatari dell´attacco in questo caso non sono il ministro o i sottosegretari, ma i revisori dei conti. I quali, dai tempi della nascita dell´autonomia scolastica, sono chiamati a controllare i bilanci e dare un giudizio sulla compatibilità finanziaria delle azioni decise dai dirigenti e dagli organi collegiali delle scuole. «I revisori stanno bloccando le attività degli istituti, intervenendo su materie contrattuali che non gli competono. Di fatto uccidono l´autonomia», dichiarano i responsabili regionali di Cgil, Cisl e Uil Alberto Artioli, Enzo Pappalettera e Diego Mieli. «Una situazione che va avanti da qualche anno, ma che adesso sta superando ogni limite, con quasi il 50 per cento delle scuole piemontesi costrette all´immobilismo», incalza Artioli.

Ma in che modo lo stop dei revisori rischia di compromettere le attività degli istituti? «In molti casi si contesta la riduzione a 35 ore del personale Ata nel caso in cui la scuola resta aperta per più di dieci ore al giorno», spiegano i sindacati. Il risultato è che in molti istituti docenti e personale tecnico amministrativo si sono rifiutati di dare le disponibilità per attività che rischiano di non essere retribuite. Il caso più eclatante a Venaria, dove sulla questione è intervenuto anche il sindaco Nicola Pollari.

I sindacati hanno chiesto un incontro con la direzione scolastica regionale, minacciano mobilitazioni e invieranno un documento ai ministeri dell´Ecomomia e della Pubblica istruzione, dai quali dipendono le nomine dei revisori. Artioli poi si spinge un po´ più in là: «Con i nostri legali sto valutando l´ipotesi di sporgere denuncia eventuali comportamenti invasivi», dice.

Il gruppo dei revisori, cui vengono assegnate in media 7-8 scuole da controllare, è composto di tre membri, due dei quali di nomina ministeriale (il presidente fa riferimento al Mef), uno individuato dagli enti locali. L´attuale Finanziaria prevede la diminuzione a due membri. «Ma resta aperto anche il problema dei costi di questo servizio, considerato che i revisori arrivano in Piemonte da tutta Italia con alti costi per soggiorno e diarie». Sulla questione è intervenuta di recente anche l´Associazione nazionale presidi, che sta suggerendo ai dirigenti di evitare la riduzione a 35 ore e l´apertura prolungata degli istituti per impedire il blocco dei contratti: «Una decisione che rischia di compromettere l´offerta delle scuole», contestano le organizzazioni sindacali.


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