Repubblica/Torino: Scuola, alle superiori 570 prof in meno
Province sul piede di guerra. Anche il centrodestra contro la Gelmini
STEFANO PAROLA
I tagli della riforma Gelmini sulle scuole superiori diventano effettivi e le Province sono pronte a ergere barricate. Soprattutto quelle governate dal centrodestra. Ieri l´Ufficio scolastico regionale ha presentato a assessori all´Istruzione e provveditori il piano messo a punto per ridistribuire la riduzione di 572 cattedre che a partire dal prossimo anno riguarderà il Piemonte. La più colpita sarà la provincia di Torino, con 201 posti da insegnante in meno, seguita da Cuneo (99 posti), da Novara (67) dal Verbano-Cusio-Ossola (66). Biella perderà invece 47 docenti, uno in più di Alessandria (46), due in più di Vercelli (45). Solo Asti può dirsi "fortunata", con un taglio di 26 cattedre.
E se era lecito attendersi una levata di scudi dalle Province guidate dal centrosinistra, fanno rumore le tante obiezioni sollevate dalle giunte che appartengono alla stessa sponda politica del ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini. Tra i più battaglieri, per esempio, c´è Raffaele Costa, il presidente della Provincia di Cuneo che ha da poco aderito al Pdl. Dei 99 posti in meno che lo riguardano dice: «Non siamo d´accordo con questi tagli troppo rilevanti». Le sforbiciate, però, sono per lui una sorta di fuoco amico, ma a lui non interessa: «Indipendentemente da chi ha dato queste indicazione, non siamo d´accordo. Andiamo avanti con i nostri argomenti politici, decisi a difendere le nostre scuole e pronti a collaborare con lo Stato e con la Regione per risolvere la situazione».
La ripartizione su base provinciale, invece, non è un problema per i sindacati: «Il meccanismo è sostanzialmente equilibrato - sostiene il segretario regionale della Cisl Scuola, Enzo Pappalettera - e non può dar luogo a grosse discussioni». Il vero problema è un altro: «La differenza - continua il sindacalista - tra le richieste degli Uffici scolastici provinciali e la dotazione ministeriale è di 1.460 posti circa. Di questi, oltre un migliaio verrà dato successivamente in organico di fatto, il resto verrà cancellato mettendo mano a tutte quelle classi che fino a qualche tempo fa si facevano ancora per garantire la pluralità degli indirizzi. In altre parole, se per esempio all´indirizzo elettrotecnico di un Itis si iscrivono soltanto 15-20 alunni, è probabile che una classe così piccola non verrà realizzata».