Repubblica/Torino: Scuola, allarme sicurezza
Un istituto su tre non è a norma, piano della Regione
La classifica di Legambiente: Torino è al 36° posto
Meglio nelle altre province: Asti è seconda, quinta Biella
Dall´amianto agli impianti elettrici i problemi più gravi
L´assessore Pentenero: "Un accordo interministeriale consentirà sgravi fiscali proprio per applicare la 626"
Situazione più preoccupante nelle superiori: "Servono soluzioni specifiche, prima un´anagrafe degli edifici"
TIZIANA CATENAZZO
Le scuole di Torino non tengono più. Il 30 per cento degli edifici scolastici piemontesi non è a norma e la sicurezza non esiste o quasi: è drammatico il risultato ottenuto dalle nostre scuole nella classifica stilata da Legambiente sull´edilizia e i servizi scolastici nel nostro Paese. La provincia di Torino si colloca al 36esimo posto. Molti dei nostri edifici sono vecchi e più di un terzo delle scuole ha urgente bisogno di interventi di manutenzione straordinaria; due istituti su tre non hanno il certificato di prevenzione incendi. Rispetto poi alla sicurezza ambientale, il panorama è ancora più cupo: molti edifici continuano ad essere esposti a fonti di inquinamento come l´amianto. Ma mentre la situazione è abbastanza sotto controllo nelle scuole elementari e medie, a Torino il problema coinvolge soprattutto gli istituti superiori fra i più grandi e frequentati della regione come il Santorre di Santarosa, il Cottini, il Majorana di Moncalieri, il Bruno e il Curie. Alcune scuole si trovano a poca distanza da centri industriali o da antenne radiotelevisive, o ancora da tradotti ad alta tensione.
I problemi sono cominciati due anni fa, ma gli effetti maggiori si sono notati l´anno scorso, con il vertiginoso aumento delle iscrizioni nei licei che hanno visto aumentare in maniera consistente le classi. E molto spesso non si è trattato di aggiungere semplicemente una sezione, riducendo magari gli spazi prima destinati a un laboratorio.
Come si risolvono in genere questi problemi di spazio? Finora al dirigente scolastico bastava dare un´occhiata in giro, e chiedere a qualche collega dei più vicini istituti l´utilizzo temporaneo di una o due aule. Perché spesso si trattava di arrangiarsi per poco tempo, con situazioni che per la maggior parte rientravano da sole (le ultime classi di solito sono le più vuote, mentre le prime per tradizioni le più frequentate). Ma la liceizzazione in Piemonte pare abbia prodotto effetti stabili. E la sicurezza degli allievi, che vanno ospitati in strutture non solo accoglienti, ma a norma di legge, va garantita. Da qui, le richieste alla Provincia. Per le palestre, infine, alcuni istituti risultano averne di attrezzatissime (quasi da fantascienza) mentre altri devono accontentarsi di riversare classi su classi in un´unica modestissima palestra secondo programmi e orari improbabili.
La città che si è classificata al primo posto per la sicurezza degli immobili e la qualità dei servizi è toscana, Prato, che ha puntato sulla manutenzione degli immobili, e con la maggior parte delle scuole dotate di certificati di agibilità statica a norma (regole igienico-sanitario e impianti elettrici) ma anche per il buon livello di raccolta differenziata dei rifiuti. In alcuni istituti sono stati installati anche pannelli solari e si recupera l´acqua piovana per l´impianto antincendio. Ma il Piemonte non sfigurerebbe, se non fosse per il capoluogo: il secondo posto infatti se lo aggiudica Asti, seguita da Parma e Bergamo. Poi ancora, per la nostra regione, Biella. Per arrivare a Torino bisogna scendere, appunto, al 36esimo posto, preceduti anche da città come Cosenza e Caltanissetta, rispettivamente al 15esimo e al 31esimo posto. Milano è undicesima - segno che non è questione di numeri, né degli edifici né della popolazione scolastica - mentre Roma è sedicesima.
Per l´assessore regionale Gianna Pentenero molto si potrà fare grazie al "patto di sicurezza" tra Stato, regioni ed enti locali, siglato per garantire il miglior uso dei fondi destinati al risanamento del patrimonio edilizio scolastico. «Con questo piano messo a punto dal ministero dello sviluppo economico, in accordo con il ministero della pubblica istruzione, anche le scuole avranno incentivi e sgravi fiscali. Il pieno rispetto delle norme previste dalla 626 in materia di sicurezza, così come la salubrità e la qualità ambientale è fondamentale». Dell´emergenza edilizia la Regione è ben consapevole: «Se il 30 per cento delle scuole piemontesi non è in regola - ha aggiunto l´assessore - molto comunque dipende dalle recenti necessità di ampliamento. Per le superiori bisogna poi trovare soluzioni specifiche. Stiamo predisponendo un´anagrafe degli edifici scolastici, per avere un piano dettagliato delle problematiche ottenendo la collaborazione del ministero degli Interni».