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Repubblica-Torino-"Riforma Moratti: salta l'anticipo a 2 anni e mezzo"

1150 IN ATTESA 42 SEZIONI 84 INSEGNANTI Materne, cercansi 1150 posti "Riforma Moratti: salta l'anticipo a 2 anni e mezzo" L'assessore Pozzi scrive al diretto...

12/03/2004
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la Repubblica

1150 IN ATTESA
42 SEZIONI
84 INSEGNANTI
Materne, cercansi 1150 posti
"Riforma Moratti: salta l'anticipo a 2 anni e mezzo"
L'assessore Pozzi scrive al direttore scolastico e al governo "Con queste liste d'attesa servono 42 nuove sezioni"
SARA STRIPPOLI


Assessore Paola Pozzi, i dati delle iscrizioni alla scuola d'infanzia per l'anno scolastico 2004-2005 indicano un'eccedenza di richieste rispetto all'attuale disponibilità. Il numero è significativo, 1000 posti. Come si concilia una lista d'attesa così lunga con il diritto all'anticipo a due anni e mezzo previsto dalla riforma?
"Semplicemente non si concilia. Prima di parlare di anticipi è imprescindibile garantire a tutti i bambini di tre anni l'accesso a scuola".
Questo significa che il diritto all'anticipo nei fatti non esiste?
"Se questa è la situazione no, a meno che il Ministero dell'Istruzione assuma nei confronti dei bambini e delle famiglie torinesi un impegno maggiore".
Facciamo due calcoli. Mille le richieste in eccedenza. Quanti bambini di due anni e mezzo hanno chiesto l'anticipo?
"Le iscrizioni dei bimbi a tre anni sono 7662 e 681 sono i bambini nati dal primo gennaio al 28 febbraio del 2002 che hanno chiesto l'anticipo. Per un totale di 8543 iscrizioni. I posti disponibili nelle scuole d'infanzia statali, comunali e convenzionate sono 6512, la differenza dà l'eccedenza. Per la precisione 1150".
Se traduciamo la richiesta in posti, che cifre abbiamo?
"L'esigenza sarebbe di 42 nuove sezioni, per 84 insegnanti, due per ogni sezione".
È questa la richiesta che intendete fare al Ministero?
"Sì, attraverso la direzione scolastica regionale alla quale abbiamo presentato la situazione. Abbiamo scritto una lettera con la quale chiediamo che il direttore Catalano si faccia portavoce delle nostre esigenze. Quarantadue nuove sezioni presso plessi statali già funzionanti"
Lei ha l'impressione che la richiesta possa essere accolta? Quale potrebbero essere i costi di questa eventuale concessione?
"I costi non possiamo quantificarli ma se dobbiamo credere alle dichiarazioni del ministro Moratti, che ancora mercoledì sera a Porta a Porta ha dichiarato che le risorse per la riforma ci sono, ci aspettiamo che le promesse siano mantenute".
Anche il Comune dovrà accollarsi i costi del diritto all'accesso alla scuola d'infanzia
"Certo. L'aumento delle sezioni peserà sullo Stato per i costi del personale ma in un certa misura anche sul Comune, a questi bambini dobbiamo garantire servizi essenziali, la mensa per esempio. Un'assunzione di responsabilità non indifferente con le difficoltà di bilancio attuali. Il diritto delle famiglie è prioritario, ci assumeremo le nostre responsabilità se lo Stato farà la sua parte".
Di fronte a un quadro di cifre come quello torinese, qual è il giudizio sulla riforma?
"L'Anci, l'Associazione nazionale comuni, ha ottenuto molto per garantire la quantità di ore. Adesso però resta la preoccupazione, vogliamo capire come verrà riempito questo Tempo pieno. In una città come la nostra, dove i bambini stranieri sono moltissimi, è necessario seguire interventi mirati. Il punto interrogativo, adesso, riguarda i contenuti".


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