Repubblica/Torino: Quanti dubbi all´open day sulla scuola
Militerno, che ha coordinato la due giorni: "C´è molto interesse soprattutto per i nuovi licei: scienze umane e coreutico" Sotto l´Usr a picchettare c´era anche la Flc-Cgil
Studenti e genitori al Miur
STEFANO PAROLA
Papà e mamme vogliono sapere: «I licei tecnologici esisteranno ancora? Quello della danza dove sarà?». I tecnici dell´Ufficio scolastico regionale rispondono, o almeno ci provano: «I tecnologici diventeranno licei delle scienze applicate ma con materie diverse e dovrebbero essere mantenuti in quegli istituti che l´hanno già attivato negli anni scorsi. Sul coreutico, il ministero deve dirci se ne attiverà uno in Piemonte e poi toccherà alla Regione scegliere dove metterlo».
Nel weekend decine di famiglie si sono rivolte agli esperti del Miur in via San Tommaso 17 per capire quale scuola superiore scegliere. Il tempo stringe, perché le iscrizioni si chiudono il 26 marzo, e c´è fame di notizie: «Interessano molto - racconta l´ispettore Alessandro Militerno, coordinatore dell´open day - soprattutto i licei nuovi: coreutico, musicale, scienze umane. Noi raccomandiamo di aspettare fino all´ultimo a iscriversi, soprattutto a chi si sta orientando sui licei della danza e della musica, in modo di dare il tempo a ministero e Regione di definire la situazione. E suggeriamo a tutti di indicare sul modulo di iscrizione anche una seconda e una terza scelta, anche perché per entrambi gli istituti sono previste prove di selezione».
Nei corridoi dell´Usr si sono formati tre capannelli: uno folto, di mamme interessate ai licei, uno meno affollato per i tecnici ed uno minimale per i professionali. Domanda di un genitore: «L´Alfieri ha un indirizzo comunicazione: con la riforma decadrà?». Risposta dell´esperto: «No, ciascun istituto ha la possibilità di scegliere le materie sfruttando una quota di autonomia». Uno studente: «L´ora sarà di 60 minuti e non più da 50?». Replica: «Ciascuna scuola deciderà in base alle proprie esigenze lavorative».
Dai genitori arrivano quesiti di tutti i tipi, che qualche volta i tecnici ministeriali affrontano usando il condizionale. «Anche per loro non è semplice spiegare una riforma in cui manca ancora chiarezza su tantissimi punti», dice Teresa Olivieri, segretaria della Cisl Torino, che venerdì ha tenuto un presidio proprio in via San Tommaso per «spiegare quale caos organizzativo nascerà il prossimo anno e come ridurre gli indirizzi significhi rischiare di creare una scuola che dà un´infarinatura generale ma non la preparazione specifica». Sotto l´Usr a picchettare c´era anche la Flc-Cgil torinese: «Questi provvedimenti - dice il segretario Igor Piotto - sono una violazione del patto con le famiglie, che si ritrovano con un´offerta formativa impoverita. E creano una scuola che non solo riproduce ma accentua le differenze sociali di partenza».