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Repubblica/Torino: Organici, supplenti e sostegno "Scuola in ritardo di un mese"

In molti istituti presidi part time. I laboratori si pagano

17/08/2010
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la Repubblica

L´assessore Borgogno: tra i problemi principali la mancanza di risorse per l´edilizia
Necessario anche definire i dettagli per investire i dieci milioni stanziati dalla Regione
STEFANO PAROLA

Manca meno di un mese al 13 settembre, data di inizio ufficiale delle lezioni, eppure quella complessa macchina chiamata "scuola" si è già messa in moto. Anche perché ci sono da recuperare i due mesi di lavoro andato perso a causa delle iscrizioni delle superiori slittate da gennaio a marzo. E poi bisogna assorbire l´effetto dei tagli ministeriali, capire come funzionano licei e istituti tecnici dopo la riforma, evitare il sovraffollamento nelle aule, solo per citare alcune delle incognite nell´avvio del nuovo anno scolastico.
Ad esempio, il numero di cattedre a disposizione non è ancora stato del tutto definito «Aspettavamo ancora alcuni posti sull´organico "di fatto" (che il ministero attribuisce in seconda battuta rispetto a quello "di diritto", ndr) perché il Tar ha bloccato le riduzioni d´orario negli istituti tecnici e professionali. Eppure questi posti non ci sono», spiega Rodolfo Aschiero, segretario della Flc-Cgil Piemonte. Che aggiunge: «Vanno ancora attribuiti dei posti in deroga sul sostegno e sul personale Ata e poi ci sono da definire i criteri dell´accordo regionale che "salva" i precari». L´assessore regionale Alberto Cirio e i sindacati si sono lasciati a fine luglio con un´intesa di massima su come destinare i dieci milioni della regione per l´assunzione di docenti e personale tecnico-amministrativo, ma ancora bisogna definire i dettagli: «Su questo punto e in generale sull´avvio dell´anno scolastico siamo molto in ritardo», commenta Aschiero.
A quanto ammonta il ritardo? A tentare una stima è Nicola Puttilli, presidente dell´associazione dei dirigenti scolastici Andis Piemonte: «Le operazioni sono indietro di tre o quattro settimane rispetto al solito, il che ci fa temere di avere grosse difficoltà a nominare tutti i docenti per tempo. Se c´è qualche risorsa in più, come quelle previste dall´accordo regionale, va stanziata al più presto, perché rischia di essere tardi per modificare l´assetto delle classi».
Insomma, per riuscire ad arruolare per tempo tutti i supplenti si profilano settimane di duro lavoro, per le segreterie e per i presidi, che sono sempre meno: «Ne manca uno su sei - racconta Davide Babboni, dirigente della media Alvaro-Modigliani e funzionario dell´Associazione nazionale presidi - e questo significa che verranno attribuite molte "reggenze". Sarà una difficoltà organizzativa non da poco». Anche perché significa che molte scuole avranno un preside "part time", da condividere con altri istituti.
Occorre anche capire come insegnare le materie nate con il riordino delle superiori e come passare a quella "didattica per competenze" voluta dall´Unione europea: «È una rivoluzione nell´insegnamento e va affrontata con serietà per evitare che sia soltanto un cambio di nome. Purtroppo per il momento ci sono state date soltanto alcune linee guida e poco più», dice Tommaso De Luca, presidente dell´associazione di scuole piemontesi Asapi.
E i genitori? Loro a settembre scopriranno che in tante scuole i laboratori "extra" sono diventati quasi tutti a pagamento. E intanto, almeno a Torino, si preparano a battagliare sulla mensa. Il Comune, per risparmiare, farà partire il servizio in ritardo: «È una decisione che creerà problemi. Se è inevitabile, chiediamo almeno che ai bambini sia concesso di portarsi del cibo da casa e di consumarlo a scuola», dice la presidente del Coordinamento genitori, Silvia Bodoardo. L´assessore di competenza, Beppe Borgogno, incontrerà una delegazione del Coogen per discutere la possibilità, e intanto evidenzia: «Per ora siamo riusciti a rimediare ai tagli Tremonti sul nostro bilancio e quindi riusciremo ad aprire tutte le scuole. Ma la sensazione è che sarà un anno da vivere tra molte difficoltà. Occorre fare massa critica e mettere insieme le risorse per contrastare prima di tutto l´effetto della riduzione di risorse sull´edilizia scolastica e sulla sicurezza».
A rasserenare tutti ci pensa il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Francesco De Sanctis,: «Lascateci lavorare e vedrete che per l´inizio delle lezioni tutto sarà a posto. I nostri uffici hanno fatto i turni per ridurre al minimo le ferie e faranno in modo che tutto funzioni al meglio. L´accordo regionale ci consentirà poi di salvare molti posti e non richiederà molto tempo definirne i contorni: non appena ci daranno il via noi saremo pronti a sfruttarlo».


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