Repubblica/Torino: "Meglio gli esami di riparazione"

Pentenero: l´attuale modello poco efficace per gli studenti

TIZIANA CATENAZZO

Ultima puntata prevacanziera per presidi e professori torinesi sul tema caldo delle insufficienze e dei recuperi. Per una bocciatura senz´appello dell´attuale sistema dei debiti. Le insufficienze appena assegnate in pagella, lo scorso giugno, non saranno di fatto recuperate. Perché non tornare allora agli esami di riparazione a settembre? A lanciare la proposta è l´assessore regionale all´istruzione Gianna Pentenero: «Gli esami di riparazione erano un modo efficace di recuperare in tempo una situazione di carenza, che altrimenti i ragazzi si trascinano dietro per anni. In più, devono affrontare una prova, che non è poco per loro, mentre l´attuale sistema dei debiti è una burla, una finzione». Dietro c´è il coro degli insegnanti che nell´esame di settembre ci credeva e ci ha creduto per anni. E cui non dispiaceva dare ripetizioni private sia durante l´anno che in estate.
«Chi aveva lavorato poco durante l´anno, aveva modo in estate di riprendere in mano il programma e di rifare gli esercizi, di farne altri. Molti, con la sufficienza a giugno, tornano a settembre impreparati e fino a ottobre impieghiamo molte lezioni per riprendere il programma» ha confermato Francesca Niro, docente di latino e greco ai licei. Anna Nosotti, che insegna lettere al Volta: «Sono molto favorevole agli esami a settembre o comunque ai corsi estivi da frequentare a scuola. Perché l´attuale sistema dei debiti non tiene conto della mentalità dei ragazzi: sono stati promossi, anche con il debito? In quel caso non fanno nulla per tre mesi, e così la situazione non può che peggiorare». Con entusiasmo si guarda perciò all´ultima proposta di Fioroni: non si va alla maturità senza il recupero dei debiti. Ma certo il problema riguarda non solo l´ammissione all´esame ma tutti gli anni di corso. Quante mitiche figure di professori sono sparite, con case in cui entravano e uscivano studenti a tutte le ore del giorno fino a tarda sera, in cui mancava solo la campanella a regolarne il traffico? «Il sistema dei debiti e dei recuperi è fallito – ha commentato Riccardo Gallarà, preside dello scientifico Giordano Bruno – perché i ragazzi trovano comunque il modo di non preparare alcune materie. Ma io, da preside, non tornerei indietro, perché ormai il contesto è completamente diverso. Sarei invece per la bocciatura o la promozione a giugno, senza né debiti né esami a settembre». Ogni scuola dovrebbe stabilire i livelli minimi di conoscenza per ciascuna materia (diversi ovviamente da un liceo classico a un professionale, ad esempio) utili ad ottenere la sufficienza nelle diverse discipline. Tra le tante voci, chiarissimo il no di Tommaso De Luca, ex vicepreside dell´Avogadro e a breve numero uno del Plana: «Sono contrarissimo agli esami a settembre. L´insuccesso scolastico non può tornare a gravare sulle famiglie – ha dichiarato – e poi quanti ragazzi, con tre materie da recuperare, le studiavano tutte? Io proporrei invece un sistema di recupero basato su moduli: una certa parte di programma va obbligatoriamente recuperato, e richiesto, non si può dare il debito per tutto il programma annuale di una materia. Ragionare per moduli permette invece una maggiore elasticità e anche serietà. E devono esserci i tutor che accompagnano nel recupero. Ma certo che l´attuale sistema dei debiti non funziona: lo si vede dai costi spropositati che paga la scuola per le ore di sportello e di recupero. Troppe ore, e quasi nessuno che colma il debito. Ma da qui a tornare agli esami di settembre, mi pare troppo».