Repubblica/Torino: "La traccia su Dante ha penalizzato i ragazzi dei tecnici"
Una maturità che sta per finire, sull´onda delle polemiche dei professori per la difficoltà delle prove e delle lamentele degli studenti che si sono sentiti penalizzati.
Il dirigente Catania: "La prova era difficile"
"La traccia su Dante ha penalizzato i ragazzi dei tecnici"
«Latino al classico e matematica allo scientifico sono stati gli scogli maggiori. E poi, il titolo di italiano su Dante che ha penalizzato i ragazzi degli istituti tecnici». È la maturità di quest´anno vista da Antonio Catania, dirigente dell´Ufficio scolastico provinciale di Torino. Una maturità che sta per finire, sull´onda delle polemiche dei professori per la difficoltà delle prove e delle lamentele degli studenti che si sono sentiti penalizzati.
Qual è la sua percezione degli esami di quest´anno?
«Siamo tornati ad un esame serio, così come si voleva e come deve essere ogni esame di Stato. E la novità dell´anno, che è confermata dai tabelloni di tutte le scuole, è che chi aveva voti davvero bassi non è stato ammesso all´esame. Diversamente da ciò che accadeva prima, in cui anche gli immeritevoli erano ammessi alle prove».
Le proteste per l´eccessiva difficoltà di alcuni scritti sono giustificate?
«Sicuramente le prove di latino nei licei classici e di matematica negli scientifici sono state dure. Forse più matematica. Per quanto riguarda la versione il problema stava nella particolare complessità del testo scelto, non tanto in Seneca che era previsto dai programmi o nel fatto che i ragazzi non se l´aspettassero, cosa che accade spesso. Poi, dipende molto dalla preparazione degli studenti e dal programma affrontato durante l´anno».
A questo proposito, quanto ha influito l´autonomia delle scuole sui programmi scolastici?
«A mio parere, all´autonomia non può essere attribuita la colpa di tutto. Le scuole possono scegliere solo marginalmente cosa includere o escludere dai programmi, perché quasi tutto è deciso a livello ministeriale. Le differenze tra le scuole sono minime, non credo che possano essere così rilevanti da influenzare il rendimento dei ragazzi».
Ma la prova di italiano per gli istituti tecnici?
«La traccia sul Paradiso di Dante non poteva essere svolta dai ragazzi delle scuole tecniche perché non rientrava nel loro programma, ma la scelta di temi era così vasta che un´alternativa valida non poteva mancare. Non posso negare, però, che in questo caso la prova unica sia stata penalizzante».
Gli studenti hanno ragione a essere delusi?
«I 100 sinora sono stati pochi, in effetti. Ma i professori hanno capito la situazione e tendono a valutare molto più seriamente degli anni scorsi i crediti e l´andamento scolastico, dando ai ragazzi la possibilità di migliorare nelle prove orali».
(a. g.)