Novità, curiosità, vecchi problemi e futuro incerto Domani riaprono le aule, ecco che cosa ci aspetta
Anno scolastico al via
E poi il riassetto, a causa della Finanziaria, sarà pesante per le famiglie: potrebbero chiudere cento scuole
DIEGO LONGHIN
«Altro che tutto in regola. Il nuovo anno scolastico parte male, nonostante le rassicurazioni del direttore De Sanctis che prima pone i problemi e poi fa retromarcia bacchettato dal ministro Gelmini». Rodolfo Aschieri, segretario regionale della Cgil Scuola, fa un bilancio della situazione a poche ore dal ritorno sui banchi. E il quadro è nero.
Partiamo dalle questioni concrete. I ragazzi che domani entreranno troveranno le cattedre vuote o gli organici sono stati completati?
«Abbiamo molti dubbi. Le scuole stanno facendo i salti mortali. Gli istituti non sono riusciti ad assegnare i posti liberi e devono ancora nominare molti insegnanti, bidelli e assistenti tecnico amministrativi. Le operazioni procedono a rilento e al 12 settembre, termine ultimi, sono rimasti molti buchi: qualche migliaio tra docenti e personale Ata, soprattutto negli istituti professionali. E poi, una volta completati gli organici, il numero di maestre e professori è insufficiente».
Perché?
«È lo stesso De Sanctis che ci ha fornito i numeri in una riunione prima della pausa estiva, provocando la reazione dell´assessore all´Istruzione della Regione, Gianna Pentenero, che ha scritto al ministro Gelmini per chiedere più insegnanti».
Di quanti docenti avrebbe bisogno la scuola piemontese?
«I problemi sono tre. Rispetto allo scorso anno c´è stata una crescita, dichiarata dalla stessa direzione regionale, di 500 allievi disabili. Il che vuol dire 250 posti in più per docenti di sostegno. Poi bisogna garantire il tempo pieno e mancano maestre nella scuola dell´infanzia. Quindi dai 300 ai 350 insegnanti in più. Gelmini aveva promesso di occuparsene. Il risultato? Avere 20 posti in più nelle scuole materne. Un risultato insufficiente».
E il direttore scolastico non ha reagito?
«Il direttore regionale ha poi sostenuto che il numero di ragazzi portatori di handicap era sovradimensionato. Ma ci è sembrata una retromarcia indotta dal ministero più che un ricalcolo della situazione. E poi il Piemonte, a causa di un errore tecnico, è stato penalizzato rispetto al personale non docente».
Penalizzato in che modo?
«Per un disguido sugli organici sono stati tolti, ma è uno sbaglio, 81 posti. Tagli che pesano, soprattutto nelle scuole più piccole, al di fuori dell´area torinese».
Ai problemi concreti si aggiungono le novità introdotte dal ministro Gelmini. Che effetti avranno?
«Quello di non garantire un regolare avvio, di creare problemi alle famiglie, come organizzazione, e ai ragazzi, a livello di didattica. Il ministro dice che sul tempo pieno e sulla maestra unica non ci saranno problemi, ma non sarà così. E il problema scoppierà subito».
La Regione e le Province stanno studiando un ridimensionamento delle scuole con accorpamenti degli istituti. Quante scuole verranno chiuse in Piemonte?
«Non abbiamo ancora dati ufficiali, ma il riassetto sarà pesante. Da quello che ci aveva comunicato l´assessore Pentenero il progetto della Regione era praticamente fatto, ma ora sembra che, causa Finanziaria, ci sarà un ulteriore giro di vite sui tagli degli istituti. Si parla di circa 100 scuole chiuse su un totale di 680».
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