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Repubblica/Torino: La maturità e il rebus del cinque l´ammissione diventa un problema

Preoccupati i presidi Zanini: "Non si possono cambiare le regole in corsa sulla pelle dei ragazzi"

02/04/2009
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la Repubblica

Apre un call center per aiutare gli insegnanti

OTTAVIA GIUSTETTI

C´è grande preoccupazione nelle scuole superiori per gli annunciati imminenti cambiamenti che riguarderanno le regole per l´ammissione alla maturità. «Nessuno studente potrà sostenere l´esame se ha in pagella una materia insufficiente»: ha promesso il ministro Maria Stella Gelmini. Ma, a poco più di due mesi dalla fine dell´anno scolastico, il regolamento che dovrebbe introdurre questo nuovo inasprimento dei criteri, è ancora solamente una bozza. Mentre i docenti si trovano a dover elaborare le valutazioni intermedie, le ultime ufficiali prima dell´arrivo di giugno, si chiedono come sarà possibile selezionare gli studenti. «Siamo molto preoccupati - dice Maria Clelia Zanini, preside del liceo Cavour - non sarebbe giusto cambiare le regole sulla pelle dei ragazzi a ridosso dell´esame di maturità». Per rispondere a tutte le domande e le perplessità di docenti e dirigenti scolastici in questi ultimi mesi, la direzione scolastica regionale istituirà una task force di dipendenti, formati appositamente sulla disciplina in materia, che risponderà a una specie di "118-maturità", anche per evitare che le varie scuole interpretino in maniera differente la normativa.

A oggi resta valido il decreto ministeriale del 2007, con il quale, l´allora ministro Giuseppe Fioroni, introdusse per questo anno scolastico l´obbligo della media del sei per l´ammissione all´esame di stato. «Diverso sarebbe se a due mesi dalla maturità dovessimo comunicare ai ragazzi che non basta più la sufficienza come media fra tutte le materie e che chiunque abbia un cinque è escluso dall´esame», spiega Tommaso De Luca, preside del Plana. Al contempo, gli insegnanti fanno resistenza all´idea di alzare i voti degli studenti in consiglio di classe per evitare loro di non essere ammessi. «In tutta sincerità trovo che questa norma del ministro introduca un eccesso di severità - dice Zanini - nel nostro liceo ci sono molti studenti validi e seri che si trovano ad avere una materia insufficiente a fine anno, ci sembra davvero eccessivo escluderli dall´esame di stato». In questo clima di agitazione e confusione generale sono molti che chiedono un aiuto per avere chiare indicazioni su come comportarsi. Da qui nasce l´idea del direttore scolastico regionale, Francesco de Sanctis, di venire incontro agli insegnanti e ai presidi, distaccando un gruppo di dirigenti del provveditorato, che per alcune settimane saranno impegnati solo a rispondere alle domande che arrivano dalle scuole. Da qui a qualche settimana sarà fissata anche la data per una conferenza dei servizi, nel corso della quale sarà elaborato e comunicato un indirizzo complessivo per tutti gli istituti piemontesi, fatta salva l´autonomia delle scuole.

«Ci troviamo di fronte all´ennesimo stravolgimento in pochi anni e non abbiamo modo di indicare ai ragazzi una linea di comportamento da tenere - dice De Luca - anche se domani la bozza diventasse legge sarebbe tardi, perché per essere davvero corretta, la scuola dovrebbe chiarire le regole all´inizio del triennio e poi non cambiarle più». Anche l´ordinanza ministeriale sugli esami di maturità è già disponibile, in genere, ad aprile. Fino a oggi, invece, non ve ne è alcuna traccia.


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