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Repubblica/Torino: La manovra colpisce 90 mila torinesi

Enrica Valfrè e Igor Piotto - * Segretari Fp-Cgil e Flc-Cgil Torino

06/06/2010
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la Repubblica

La manovra approvata dal governo di destra smantella le fondamenta dei diritti di cittadinanza attraverso l´attacco al lavoro pubblico e la riduzione delle risorse per le Regioni e gli Enti Locali. Una strategia finalizzata ad invertire il processo di riforma della pubblica amministrazione (qualità del lavoro e qualità del servizio), una riduzione delle tutele nel lavoro pubblico con l´obiettivo di ridimensionare l´offerta pubblica di servizi e prestazioni essenziali.
Per effetto della manovra i lavoratori dei comuni, delle regioni, dei ministeri subiranno una perdita media di 1.600 euro, quelli della sanità di 1.700 euro, quelli degli enti pubblici non economici di 2.000 euro; a ciò si somma, per chi lavora nella sanità e negli enti locali, la messa in discussione delle risorse contrattate nel 2008-2009. Per tutti (parliamo di circa 90.000 persone nella nostra provincia) non sarà più possibile alcun incremento economico legato alla contrattazione integrativa.
Nel comparto scuola il blocco del rinnovo del contratto determinerà una riduzione salariale di 1.500-2.000 euro per più di 28 mila lavoratrici e lavoratori torinesi, a cui si aggiunge il blocco degli scatti di anzianità che interesserà quasi 17 mila lavoratori, pari al 75% del totale, per una cifra di 1.000-1.500 euro. La scuola pubblica, già segnata da due anni di tagli, vedrà solo nel Torinese una riduzione di organici pari a circa 1000 lavoratori, tra insegnanti e personale Ata. Nell´Università torinese oltre 2700 tecnici ed amministrativi perderanno in media quasi 2.000 euro, in aggiunta ad un blocco delle risorse utilizzate in passato per le progressioni di carriera. I ricercatori, molti dei quali in una condizione di precarietà, assistono ad un blocco del salario, a fronte di una intensificazione dei ritmi di lavoro.
La manovra complessivamente riduce risorse che vanno a cancellare il 50% dei rapporti lavoro già segnati dalla precarietà; la precarizzazione del lavoro pubblico è uno dei passaggi strategici della manovra.
Il secondo asse della manovra riguarda la drastica riduzione dei trasferimenti alle Regioni ed agli enti locali; una scelta che mette radicalmente in discussione la possibilità per comuni, province e regioni di garantire servizi e prestazioni sociali acquisiti. Per la nostra Regione significa una riduzione di risorse pari all´11%, con ripercussioni sulla sanità, dopo che la nuova giunta regionale ha già deciso il blocco totale delle assunzioni, anche del personale sanitario, che compromette il mantenimento dei servizi. Per il comune di Torino significa intervenire sui costi di nidi, materne, mensa proprio in un momento di crisi pesante sul nostro territorio.
"Il mio lavoro, i tuoi diritti". Ogni cittadino dovrà cercare sul mercato, con i mezzi di cui dispone, una risposta ai propri bisogni di istruzione, salute, assistenza. Il mercato si configura come alternativo al modello solidale di offerta di servizi, finalizzato a ridurre le disuguaglianze.
Come si combattono le disuguaglianze sociali se non con significativi investimenti di capitale pubblico? Quanta disuguaglianza può sopportare una comunità prima di vedere lacerarsi i legami che garantiscono la coesione sociale?
È questo il messaggio forte che intendiamo promuovere per affermare il principio che più uguaglianza sociale comporta più alti livelli di benessere individuale e collettivo. È questa la scelta della Cgil.
* Segretari Fp-Cgil e Flc-Cgil Torino


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