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Repubblica-Torino-In cinquemila per dire no

Grande manifestazione promossa dal Coordinamento genitori: "Così muore la scuola pubblica" In cinquemila per dire no Raccolta di firme contro la riforma Moratti Gli in...

25/01/2004
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la Repubblica

Grande manifestazione promossa dal Coordinamento genitori: "Così muore la scuola pubblica"
In cinquemila per dire no
Raccolta di firme contro la riforma Moratti
Gli insegnanti pensano a uno sciopero generale: "Non è garantito l'organico"
TIZIANA CATENAZZO


La scuola è a lutto. Muore la scuola pubblica, democratica e di qualità, e muore il tempo pieno. E' questo il messaggio degli oltre cinquemila manifestanti che ieri mattina, dalle 10.30 alle 12.30, hanno animato prima piazza Castello (davanti alla Prefettura) e poi, in corteo, lungo via Po sono arrivati fin sotto la sede della Rai in via Verdi. La scuola pubblica piange quello che è il suo "unico male: la Moratti". E promettono: "Non finisce qui: da domani procederemo alla raccolta delle firme, in tutte le scuole, per ottenere le dimissioni del Ministro. Scriveremo un appello al Presidente della Repubblica e se sarà il caso faremo ricorso alla Corte Costituzionale. Stiamo richiedendo uno sciopero generale unitario". La manifestazione promossa dal Coordinamento genitori, alla quale hanno aderito i sindacati della scuola, i forum delle associazioni piemontesi per la scuola, il Manifesto dei 500, insieme a molte altre sigle, è quindi ampiamente riuscita: "E' significativo che il giorno seguente all'approvazione del decreto così tante persone siano scese in piazza a manifestare ? spiega Roberta Levi, del Coordinamento ? Segno che la gente ha capito l'inganno del governo". Sono genitori e insegnanti, per la maggior parte, che la riforma l'hanno studiata bene, e continuano a discuterla da mesi organizzando assemblee, riunioni. Daniela De Stefanis e Maria Teresa Serra, maestre a Bruino: "Si parla di programmi personalizzati, ma non potremo più lavorare in compresenza a piccoli gruppi". E Rosaria Sacchetto, maestra alla Bruno Ciari di Grugliasco: "L'insegnante prevalente, o tutor, si occuperà anche di stilare insieme alle famiglie il portfolio dello studente, che lo seguirà dalla prima elementare fino alla terza media: non sarà più una valutazione collegiale, ma il giudizio di uno solo, ovviamente meno equilibrato. Inoltre, la riforma è coperta solo fino al 2005, l'anno seguente gli organici saranno rivisti". Sara Porrati, mamma di Elena, in 1 E alla Duca degli Abruzzi "La riforma è strisciante e truffaldina. Rendendo la scuola pubblica scadente, dovrò passare per forza alla privata. Inoltre il tempo pieno è vitale, visto che lavoro. Vorrei che al pomeriggio ? aggiunge un'altra mamma, Alessandra Neschisi ? i nostri figli ricevessero un'educazione, oltre all'assistenza". Patrizia Giachino, Gabriella Migliaccio e Chiara Zerbini, maestre: "Con il tutor, oltre a perderci in dignità professionale, annulleremo gli anni di specializzazione, di aggiornamento. Si abbasserà il livello culturale: i saperi che vengono oggi richieste ai ragazzi sono molto diverse da un tempo". A 13 anni, Chiara, di Beinasco, ha partecipato alla manifestazione con un cartello sulla schiena: "Eliminare il tempo pieno è rubare il futuro a chi ha meno".


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