Repubblica/Torino: "Il sistema dei debiti? Un flop non si recupera l´insufficienza"
Elena Zegna, insegnante: dover superare una prova, dà più stimoli ai ragazzi
Elena Zegna, torinese, 46 anni, è docente di lettere alle superiori da 15 anni. E´ nota nell´ambiente scolastico anche un´attività parallela: si dedica anche alla recitazione. Dice: «un lavoro completa l´altro, spesso si riesce a rendere bene un testo letterario in classe, a renderlo più affascinante e vivo, grazie a una bella lettura o alla giusta interpretazione». Ma la fama le deriva soprattutto dalla serietà delle sue ripetizioni private.
Professoressa, lei ovviamente è a favore delle ripetizioni private?
«Bisogna partire dal contesto, come in tutte le cose. Tutto parte dallo studente che mi cerca perché desidera imparare. Se non c´è questo, non si arriva da nessuna parte. Io non accetto tutti, anzi, di recente impartisco lezioni private a sempre meno studenti. E´ uno scegliersi reciproco, esattamente come a teatro: lo spettatore paga per vedere uno spettacolo e si aspetta determinate cose. Ma anche l´attore si aspetta di crescere, di migliorare ogni volta».
Quali sono le lezioni estive davvero utili?
«Quelle in cui ci si propone di imparare, in genere, lo sono sempre: in particolare, d´estate, si ha più tempo e più calma per affrontare bene un recupero. Non c´è lo stress dell´interrogazione o del compito il giorno dopo, di doversi organizzare in tante altre materie».
E´ vantaggioso per un insegnante impartire lezioni private?
«Beh, comunque è un impegno. Personalmente mi piace molto insegnare e quindi lo faccio volentieri, non mi pesa. Infine, c´è da considerare che un´entrata in più, dove gli stipendi non sono tanto alti e soddisfacenti, farebbe comodo a chiunque».
E´ diverso insegnare in classe e insegnare magari a casa, privatamente?
«Assolutamente sì. Io ad esempio ritengo di dare moltissimo, nelle lezioni private: se in un´ora di lezione in classe bisogna soddisfare la curiosità o l´attenzione di molti, nelle lezioni private è il singolo che si rapporta alla materia in modo diretto. Non ci sono mediazioni, si va subito al centro delle cose. Molte volte a scuola giocano a sfavore dell´attenzione l´ambiente stesso, che si è costituito in classe, e le distrazioni comuni, quotidiane. Nelle lezioni private, lo studente non si distrae, non può».
Lei anche è convinta che l´attuale sistema dei debiti non funzioni?
«Sono convinta che misurarsi con delle prove istituzionali, e dover superare degli esami, sia un´esperienza stimolante, utile e di per sé formativa. No, non credo che si riesca a recuperare adeguatamente con l´attuale sistema».
(t.c.)