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Repubblica-Torino-Il popolo della scuola si ritrova fra lezioni e proteste

Molti sono già partiti, domani l'inizio ufficiale Per tutti la conclusione è fissata per l'8 giugno Mezzo milione, e anche di più Il popolo della scuola si ritrova fra lezio...

14/09/2003
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la Repubblica

Molti sono già partiti, domani l'inizio ufficiale
Per tutti la conclusione è fissata per l'8 giugno
Mezzo milione, e anche di più
Il popolo della scuola si ritrova fra lezioni e proteste
Gli studenti troveranno tutti gli insegnanti: le nomine già pronte dalla fine di luglio
L'anticipo delle elementari a cinque anni e mezzo è quasi un flop
MARCO TRABUCCO


Parte domani la carica dei 500 mila. Anzi saranno di più, perché sono più di mezzo milione, tra studenti, docenti e personale tecnico amministrativo, le persone che con l'inizio della scuola, ritorneranno, in aula o in "ufficio". Una partenza diluita: alcuni istituti, specie nelle superiori, hanno dato il via all'anno scolastico in anticipo rispetto al 15 settembre, data ufficiale fissata dalla Regione. Per tutti comunque la conclusione è fissata all'8 giugno.
Si parte con qualche inquietudine: già domani scendono in piazza i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, a anche la Cub, (appuntamento in piazza Castello alle 17) per contestare la riforma Moratti e in particolare il decreto attuativo varato venerdì. E anche gli studenti annunciano proteste, contro la riforma, ma anche contro i finanziamenti alle scuole private. Contro quelli statali e contro il buono scuola regionale, per cui comunque, proprio da domani e fino al 31 ottobre, annuncia l'assessore Leo, le famiglie interessate potranno presentare le domande. Il modulo è disponibile sul sito web della Regione, nelle scuole, nei Comuni e negli Uffici relazioni con il pubblico regionali. Attivo un call center al numero verde 800-666666.
La buona notizia, per gli studenti, è che già domani troveranno in cattedra tutti gli insegnanti, perché le nomine dei supplenti sono state fatte tutte entro il 31 luglio (con l'eccezione dei docenti di sostegno di cui si parla a parte). Ma rischia di rimanere l'unica buona notizia. Molti infatti sono i problemi sul tappeto. Primo di tutto il continuo aumento dei precari: oltre 8 mila dei 42 mila docenti piemontesi, un quinto insomma, ormai non ha il posto sicuro. E tra il personale tecnico amministrativo la percentuale dei "supplenti" è superiore ed è vicina al 50 per cento: quasi 4 mila sugli 8 mila che operano nella nostra regione. In più, quest'anno 40 scuole aprono l'anno senza una figura fondamentale: quella del segretario scolastico (oggi si chiama direttore dei servizi) le cui nomine sono bloccate dal solito inghippo burocratico.
Parte le scuole e dovrebbe partire anche la riforma. Ma anche qui non mancano le difficoltà. L'anticipo delle elementari a cinque anni e mezzo è stato un mezzo flop: dei circa 2000 bambini interessati, in Piemonte si è iscritto solo un quarto. E seri problemi ci sono anche per l'altra novità introdotta dalla Moratti: la possibilità dopo la scuola media di proseguire gli studi nella formazione professionale integrata: la Regione ha deciso di attivare una trentina di corsi, per circa 500 ragazzi. Ma non è ancora stato firmato il protocollo d'intesa con la Direzione regionale dell'Istruzione. Così i corsi, che dovevano partire domani, sono fermi. E quando partiranno resteranno esclusi altri 500 ragazzi: la Regione vorrebbe entrassero nei normali canali della fomazione professionale, ma gran parte delle Provincie piemontesi (che hanno la competenza in merito) si rifiuta di iscriverli perché manca la copertura finanziaria.


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