Repubblica/torino: I prof pronti allo sciopero "Ci portano via 2000 posti"
Protesta sotto la Direzione: può saltare l´anno scolastico
Sindacati polemici "Respinte le nostre richieste, qui sono appiattiti sul ministro"
STEFANO PAROLA
«tu, fermo lì. Dov´è il grembiulino? Mettitelo!». Nel presidio organizzato ieri mattina dai sindacati della scuola sotto la direzione regionale scolastica c´è spazio anche per l´ironia. Tra i circa duecento dipendenti delle scuole pubbliche torinesi giunti in via Pietro Micca per protestare contro le novità annunciate nei giorni scorsi dal ministro Gelmini, qualcuno scherza con i colleghi sull´obbligo del grembiule alle elementari, ma anche sul ritorno del voto in condotta e sul maestro unico. «Questi sono tutti effetti pirotecnici per distogliere l´attenzione», commenta Paola Bracco, della Flc-Cgil. «La realtà - aggiunge - è che il ministro vuole togliere il terreno da sotto i piedi alla scuola pubblica, per farla cadere». Il modo lo spiega Igor Piotto, segretario provinciale dello stesso sindacato: «Si parla di tagliare 2.000 docenti e 3.500 assistenti tecnico-amministrativi a livello regionale: è uno strisciante tentativo di ridimensionare l´istruzione pubblica».
Di qui l´esigenza di far sentire la propria voce nei primi giorni in cui il motore della scuola inizia ufficialmente a carburare con i primi collegi docenti, prima ancora che gli studenti arrivino in aula. «Il ministro ha annunciato una serie di misure che stravolgeranno la scuola, e per di più lo ha fatto d´estate, quando gli istituti sono chiusi e non è nemmeno possibile parlarne e discuterne tra di noi», dice Mauro Bidoni della Cisl Scuola. E conclude: «Non si può iniziare l´anno scolastico in questa maniera».
Circa duecento persone tra docenti e personale amministrativo, sguardi comunque rilassati dalla lunghe vacanze appena trascorse, bandiere e striscioni disseminati qua e là. La protesta scorre tranquilla e senza troppa tensione. «Siamo qui per domandare al direttore regionale che costa sta succedendo e per chiedergli di chiedere maggiori garanzie in sede ministeriale», afferma Piotto. Il direttore scolastico Francesco De Sanctis riceve i rappresentanti dei sindacati alle 11.40 e ai manifestanti non resta che aspettare.
Nell´attesa, Pasquale Calaminici, coordinatore della rete dei Centri territoriali permanenti piemontesi, spiega che partecipa anche lui alla protesta perché il progetto Polis, che aiuta gli adulti a conseguire il diploma di scuola superiore, rischia di essere fortemente ridimensionato: «I finanziamenti sono coperti per un terzo dalla Regione e per due terzi dal ministero. La Regione ha messo la sua parte, ma da Roma ci hanno fatto sapere che taglieranno la metà dei fondi. Noi a luglio abbiamo già completato le iscrizioni e ora dovremo dire a un migliaio di persone che non potranno partecipare ai corsi perché non ci sono i soldi per tutti».
Il confronto tra sindacati e direzione regionale dura un´ora e mezza. Alle 13 passate, i segretari delle principali sigle scendono e annunciano: «Non abbiamo buona notizie». Rodolfo Aschiero, segretario generale della Flc-Cgil per il Piemonte, dice che «il ministero ha respinto tutte le richieste di aumento dei posti a disposizione, quindi per quest´anno scolastico non ci sarà nemmeno un posto in più. Anzi, a causa di un errore tecnico ce ne saranno 81 in meno del previsto per il personale non docente». Secondo i sindacati l´inghippo nascerebbe da una stima errata fatta dal ufficio scolastico regionale, «una beffa nella beffa», secondo Diego Meli, segretario regionale Uil Scuola. Ma il direttore De Sanctis in serata schiverà il colpo: «Nessun errore. Semplicemente nella definizione dell´organico, a inizio anno, abbiamo fatto verifiche e controlli e definito un budget diverso, pur sempre rimanendo all´interno delle cifre stabilite a livello nazionale».
Per i sindacati si tratta comunque di un incontro poco soddisfacente, come spiega ai manifestanti il segretario regionale Cisl Scuola, Enzo Pappalettera: «L´ufficio regionale è appiattito sulle linee ministeriali. Tocca a noi dargli una "svegliatina"». Aschiero rincara la dose: «Abbiamo fatto sapere al direttore che questo è solo l´inizio di una lunga serie di mobilitazioni e che se le cose non cambiano siamo pronti a non garantire l´inizio dell´anno scolastico». A far innervosire ancora di più gli insegnanti è una notizia data da De Sanctis ai sindacalisti in via del tutto ufficiosa: sembra che il ministro Gelmini voglia far partire la sperimentazione del maestro unico già da quest´anno scolastico. «E il tempo pieno? Faranno coprire tutte e 40 le ore della settimana da un solo docente?», si chiede una maestra. Un´altra provocatoriamente domanda ai colleghi: «Perché non scioperiamo il primo giorno di scuola?».