Repubblica/Torino: I genitori bocciano il maestro unico
Boom del tempo pieno: in pochi scelgono il modulo delle 24 ore
Boom del tempo pieno: in pochi scelgono il modulo delle 24 ore |
Alla chiusura delle iscrizioni per le elementari scarse richieste per il modello Gelmini |
OTTAVIA GIUSTETTI STEFANO PAROLA |
Le iscrizioni alle scuole elementari si sono chiuse ieri e presto arriveranno le prime statistiche. Ma basta ascoltare qualche dirigente scolastico per arrivare a una prima, incontrovertibile, sentenza: i genitori torinesi hanno evitato in massa di scegliere il modello che prevede 24 ore settimanali, quello su cui il ministro all´Istruzione Maria Stella Gelmini conta per ridurre in maniera sostanziosa i costi della scuola pubblica italiana. In altre parole, Torino ha bocciato il maestro unico.
Certo, dalla città in cui è nato il tempo pieno era un risultato prevedibile. Ma dalle prime impressioni sembra proprio che a scegliere le "24 ore" sia stata una manciata di genitori o poco più. «Il sentore generale - spiega Nunzia Del Vento, presidente dell´associazione di presidi Asapi e dirigente della scuola Gabelli - è che la richiesta di 24 ore è stata minima. Su nove istituti della Circoscrizione 6, a sceglierle saranno state si e no tre famiglie, così come sono diminuiti gli alunni per i quali sono stati chiesti i modelli a 27 o a 30 ore. È invece aumentata moltissimo la richiesta di tempo pieno. Nella mia scuola, su 130 nuovi iscritti lo hanno scelto tutti, tranne due famiglie che hanno richiesto le 30 ore». Ora la presidente Asapi è preoccupata: «Per assurdo, questa grande richiesta rischia di smontare davvero il tempo pieno, perché per esigenza potremmo essere costretti a rinunciare a tutte le compresenze».
Altra zona, altra scuola, stesso risultato. Anche al circolo didattico Franca Mazzarello, quartiere Mirafiori Nord, il tempo-scuola a 40 ore ha ottenuto un plebiscito: «Tutti i 120 iscritti alle elementari - anticipa la dirigente Maria Angela Bucci - hanno richiesto il tempo pieno. Solo un genitore ha espresso la preferenza per le 30 ore, ma ha già detto che nel caso in cui non fosse possibile attivare una classe di questo tipo accetterà comunque le 40 ore». E neppure nella cintura di Torino le cose cambiano. Ad esempio, al Quarto circolo didattico di Moncalieri in 12 hanno chiesto il modello a 30 ore, tutti gli altri 82 si sono riversati sul tempo pieno. E con 12 alunni sarà difficile offrire ai genitori una classe, visto che le tabelle ministeriali prevedono un minimo di 15 studenti per classe. «Nella mia scuola nessuno ha chiesto le 24 ore e da quello che sento in giro le richieste sono pochissime. Tra le elementari della mia zona ho saputo solo della Casalegno, che ha 4-5 iscritti che hanno optato per quel modello», afferma Nicola Puttilli, a capo della scuola Mazzini di corso Orbassano, nonché presidente regionale dell´Andis, altra associazione di dirigenti scolastici. Puttilli racconta che nessuna delle 110 domande che gli sono arrivate richiede i modelli a 24 e a 27 ore, mentre quasi tutte chiedono il tempo pieno, a parte 18 che vorrebbero le 30 ore: «In quest´ultimo caso, però - continua il dirigente della Mazzini - tutti hanno segnalato la volontà di avere anche la mensa. È un bel problema, perché nel modulo di iscrizione non è prevista, così come l´opzione non è presente sui moduli che dobbiamo inviare all´Ufficio scolastico provinciale. Senza il servizio ristorazione i genitori dovranno attrezzarsi per far tornare i figli a scuola per i rientri pomeridiani. Come? Immagino con baby sitter o con servizi coperti da cooperative. Oppure, semplicemente, scegliendo a loro volta il tempo pieno». |