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Repubblica/Torino: Francese, come si uccide una lingua

Anche il commissario europeo per il multilinguismo Leonard Orban ha criticato le scelte del ministro

09/03/2009
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la Repubblica

VERA SCHIAVAZZI

C´è una battaglia che riguarda il futuro ma che fa poco rumore. E´ quella degli insegnanti di francese, che in Piemonte più che altrove si battono per non essere cancellati dal sistema scolastico dell´era Gelmini, posto che da settembre in avanti alle medie inferiori saranno le famiglie a scegliere se utilizzare le ore destinate alla seconda lingua straniera per studiarla davvero o per �potenziare´ l´inglese. Anche nella media superiore, con poche eccezioni, la seconda lingua sta sparendo, secondo una tendenza in netto contrasto con le linee europee, come ben sa chiunque si sia mai candidato a uno stage o a un posto di lavoro comunitario e abbia quindi dovuto indicare quali - e non quale - lingua conosce oltre all´italiano. Anche il commissario europeo per il multilinguismo Leonard Orban ha criticato le scelte del ministro Gelmini, facendo tra l´altro notare che se anche altri paesi europei seguiranno la stessa strada dell´italiano non resterà traccia. Ma è stato inutile. Così gli insegnanti dell´Anilf, donne soprattutto come del resto un po´ in tutta la scuola, hanno distribuito un volantino per puntare sull´unica arma che resta per difendere la loro lingua, le scelte dei genitori: «La Francia è il principale partner commerciale del Piemonte, gli studenti di oggi hanno molte possibilità di soggiorni, scambi e stage al di là del confine e negli altri 56 paesi francofoni del mondo e già ora è possibile frequentare un´università italo-francese. Non rinunciate a far studiare ai vostri figli una seconda lingua e non rinunciare a questa». Già, perché tra le minacce, e tra un taglio e l´altro anche lo spagnolo, più diffuso nel mondo e oggi più di moda, nonché più facile da studiare, incombe sulle poche cattedre di francese rimaste. Ma siamo sicuri di voler cancellare da Torino la lingua di Victor Hugo? Meglio pensarci bene.


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