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Repubblica/Torino:Fioroni difende la scuola pubblica ma sul buono scuola evita giudizi

E i sindacati confederali attaccano la direzione regionale

20/07/2006
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la Repubblica

Il rappresentante del governo ha anche confermato l´idea di restituire allo Stato le professionali
Regione nel mirino dell´assessore provinciale D´Ottavio: troppi ritardi sull´apprendistato
Il suo intervento raccoglie applausi e qualche borbottio tra i dipendenti delle private
Il ministro dell´Istruzione a Torino per un seminario sulla legge quadro


L´istruzione tecnico-professionale non deve dipendere dalla Regione ma deve tornare allo Stato. Via libera invece alla legge quadro sull´istruzione e la formazione che il Piemonte ha in corso di studio «le esperienze locali rappresentano una risorsa, ma è importante che la legge sia a maglia larga, sarà più facile dare risposte in seguito». Nel giorno in cui in piazza Castello si insegue l´accordo sul buono scuola, al Centro Congressi di corso Stati Uniti arriva il ministro dell´Istruzione Giuseppe Fioroni. Protagonista di un accorato intervento in difesa della scuola pubblica durante un seminario organizzato per illustrare il progetto della legge quadro. Ad accoglierlo una sala strapiena, applausi, ma anche qualche borbottio preoccupato dal mondo della scuola privata. Fioroni parla chiaro: condanna i contratti co.co.pro nel mondo della scuola, annuncia entro l´8 agosto la riforma dell´esame dei maturità, dice di diffidare «della scuola azienda e degli studenti perfetti» tanto amati dalla sua ex-collega Letizia Moratti. «Sarebbe come dire di voler costruire un ospedale per i sani», è la metafora che gli fa conquistare un battimani sonante. Unico momento in cui esercita arti da funambolo proprio quando si tocca il tema del buono scuola. Fra Stefano Lepri che gli parla fitto per quindici minuti e Luca Robotti che cerca di spronarlo su una posizione di critica sulla legge in discussione in Piemonte.
Una dura critica alla giunta regionale arriva invece dall´assessore provinciale all´Istruzione. Umberto D´Ottavio chiede al ministro risorse per l´edilizia scolastica ma bacchetta la Regione per non aver ancora approvato la legge sul diritto allo studio: «Anche sull´apprendistato siamo in ritardo. Dobbiamo protestare davanti a palazzo Lascaris?». I rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil che hanno incontrato il ministro al termine del seminario, tornano invece all´attacco della direzione scolastica regionale: «Abbiamo fatto fatica ad avere un politica scolastica autonoma e all´altezza della complessità della nostra scuola».
(s.str.)


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