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Repubblica-Torino-Esperienza da difendere Si impara coi ritmi giusti

INTERVISTA La maestra Ciocca Vasino: così si fa vera integrazione "Esperienza da difendere Si impara coi ritmi giusti" "Insegnare vuol dire ascoltare, non dare nozioni" ...

27/09/2003
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la Repubblica

INTERVISTA
La maestra Ciocca Vasino: così si fa vera integrazione
"Esperienza da difendere Si impara coi ritmi giusti"
"Insegnare vuol dire ascoltare, non dare nozioni"


"Perché bisogna difendere il tempo pieno? Prima di tutto perché è il miglior metodo di integrazione di tutti i bambini. E poi perché risponde a precise esigenze delle famiglie". Pierangela Ciocca Vasino, maestra elementare alla scuola Nino Costa di San Mauro, è scesa in piazza con gli altri duemila. E non ha dubbi sulla difesa del tempo pieno che oggi coinvolge il sessanta per cento delle classi elementari di Torino e provincia.
Quali sono i vantaggi?
"Per le famiglie con i genitori che lavorano sono evidenti. E vanno bene. Ma non è quella la prima ragione per difenderlo. Il tempo pieno permette infatti ai bambini un apprendimento con tempi distesi, tranquillo, misurato sulle loro esigenze e possibilità".
Laboratori, lezioni extra e così via. Non rischiano di stare troppo a scuola i bambini?
"Tempo pieno non significa tempo completamente riempito. Anzi è il contrario. Lo ripeto: i bambini, soprattutto alle elementari, hanno un loro ritmo di apprendimento che tra l'altro è diverso tra l'uno e l'altro. Il tempo pieno dà la possibilità all'insegnante di adattarsi a questi ritmi. Non può essere come alle medie: ogni ora un insegnante diverso e via. Una maestra deve parlare con i bambini e ascoltarli, fare attività che non siano soltanto trasmissione di nozioni. Deve insegnare a scoprire le cose. Insomma dà una flessibilità che la riforma Moratti invece abolisce".
Contestate anche la mensa senza maestri. Non è esagerato? Si può anche mangiare solo con i bidelli.
"No. Il tempo della mensa è importantissimo perché è un momento in cui i bambini socializzano tra loro, facendo qualcosa di normale. Sono tutti uguali, lì, davvero, e così dopo, nell'ora o mezz'ora di ricreazione e di gioco. Non è solo questione di educazione alimentare e alla salute, che pure c'entra, ma di integrazione sociale e culturale. Senza maestri, affidato a gente esterna, quel servizio diventerà un'ora di semplice assistenza e basta".
(m.tr.)


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