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Repubblica/Torino: Elementari, guerra di numeri sui tagli

Iennaco: "Limitati i danni sul tempo pieno". Cgil: "Perse 642 classi" Alunni "spalmati" ma il sindacato attacca: "Divario enorme tra richieste e organici"

05/06/2010
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la Repubblica

di STEFANO PAROLA

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Le scuole elementari piemontesi perderanno 660 posti da docente, ma i danni sul tempo pieno saranno limitati: in tutta la regione nel prossimo anno scolastico verranno create 4.212 classi con orario da 40 o da 44 ore, ossia appena 16 in meno di quante ne esistono oggi. Così dicono i dati dell'Ufficio scolastico regionale sul cosiddetto "organico di diritto".
E la speranza dei dirigenti di via Pietro Micca è di colmare il vuoto con l'assegnazione dell'"organico di fatto", cioè l'operazione di aggiustamento che viene fatta in un secondo momento. Però, denuncia la Flc-Cgil, "guai a parlare di tenuta: il numero di alunni è aumentato di circa 4 mila unità e le richieste di tempo pieno che non sono state soddisfatte riguardano 642 classi".
Le classi con orario "lungo" sono state di fatto mantenute grazie a escamotage che hanno consentito all'Ufficio scolastico regionale di colmare quel vuoto di 660 cattedre lasciato dai tagli ministeriali previsti per l'anno prossimo: "Abbiamo fatto classi un po' più numerose, abbiamo evitato di attivarne alcune al di sotto dei minimi previsti dal ministero, abbiamo sfruttato al meglio le ore di inglese. Insomma, abbiamo fatto il possibile per colmare il divario con l'anno in corso, anche perché sappiamo che dietro a ogni numero ci sono persone in carne ed ossa", spiega il vicedirettore dell'Ufficio scolastico regionale, Paolo Iennaco. Che spiega: "Piuttosto che accorciare l'orario abbiamo aggiunto un alunno in più per classe, ma speriamo di riuscire a risolvere la questione quando ci verrà assegnato anche l'organico di fatto".
Il risultato di questo minuzioso lavoro di "taglia e cuci" è che il Piemonte perderà 16 classi a tempo pieno, di cui 12 nella sola provincia di Alessandria. Torino avrà una sola classe in meno, "ma perché sono mancati gli alunni per crearla e non per colpa dei tagli", sottolinea Iennaco. Ora il vicedirettore si appresta a fare i conti con il personale delle scuole medie e delle superiori: "Purtroppo siamo in ritardo di un mese rispetto agli altri anni", dice il dirigente del Miur. E aggiunge che non teme particolari complicazioni sul tempo prolungato nelle secondarie di primo grado perché solitamente "la richiesta è molto inferiore, rappresenta circa un quarto di quella del tempo pieno alle elementari".
La Flc-Cgil Piemonte dà invece una lettura diametralmente opposta dei dati sugli organici delle elementari: "È vero, le classi a tempo pieno sono state quasi tutte conservate. Ma nelle sue valutazioni l'Usr non tiene conto del fatto che dall'anno prossimo le elementari avranno circa 4 mila studenti in più. E che resta un divario enorme tra le richieste delle famiglie e gli organici messi a disposizione del ministero: mancano all'appello 642 classi", denuncia il segretario Rodolfo Aschiero. Non solo: "L'aumento del numero di alunni per classe - aggiunge il sindacalista - sarà molto accentuato soprattutto nelle grandi città, a partire da Torino".

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