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Repubblica-Torino-Come il dio Giano bifronte, gli insegnanti dei professionali

Ma i presidi spengono l'allarme: reggiamo TIZIANA CATENAZZO Come il dio Giano bifronte, gli inse...

17/04/2005
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la Repubblica

Ma i presidi spengono l'allarme: reggiamo
TIZIANA CATENAZZO


Come il dio Giano bifronte, gli insegnanti dei professionali guardano in due direzioni opposte: alla 'vecchia' scuola (in cui magari hanno insegnato per anni) e alla nuova. In tanti hanno chiesto di andarsene, per passare ai licei: vista la crisi delle iscrizioni ai professionali (circa 3000 in meno, quest'anno), e visto il passaggio alla Regione: la perdita di quel sacrosanto titolo da dipendente statale (magari ottenuto a fatica, tramite concorsi e anni di supplenze) e di un contratto nazionale che - bene o male - offre ancora garanzie certe, ha fatto decidere a molti a favore del 'salto'. "C'è un netto aumento delle domande di trasferimento rispetto all'anno scorso - conferma Paolo Iennaco dalla Direzione scolastica regionale -: anche se non sappiamo, per il momento, dire nello specifico quante provengano dai professionali. E più numerosi saranno i trasferimenti obbligati, per quei 'soprannumerari' che lasceranno le scuole dove sono diminuite le classi".
Ma se da un lato gli insegnanti spediscono i moduli, i presidi tranquillizzano: "Pochissime o nessuna domanda, e nelle iscrizioni abbiamo retto". Così al Boselli (sicuramente una delle realtà più solide del territorio) come al Giulio, allo Zerboni, al Galilei. Tranne poi 'scoprire' da altri presidi (dei licei o di altri tipi di scuola) che i docenti 'in fuga' si sono rivolti a loro: "Alcuni miei ex docenti - dice Giovanna Farina del Santorre di Santarosa - sono venuti a chiedermi se avevo vuoti in organico". Il preside del professionale Casale, Mignozzi: "Nove soprannumerari. Siamo stati danneggiati dalle 'false voci' della riforma: il 25% dei ragazzi di terza media, nella nostra zona, è andato allo Scientifico. Volevamo anche noi un corso di liceo scientifico-tecnologico (che a molti ha evitato l'emorragia di iscrizioni) ma non l'abbiamo ottenuto".
Chiara Profumo, Cgil: "La riforma non riguarda le Superiori: l'anno prossimo funzionerà tutto allo stesso modo. Bisogna dirlo e ridirlo: i timori delle famiglie sono infondati". Enzo Pappalettera, Cisl: "I pericoli che corriamo sono evidenti: l'aumento della dispersione scolastica (per quei ragazzi che non 'riusciranno' a sostenere un percorso di studi liceale) e un abbassamento di livello: quello dei professionali è sicuramente più alto dei corsi di istruzione-formazione professionale, a cui finora si rivolge il 5% degli studenti che non vanno al liceo. Ma cosa se ne farà la Regione di tutti questi docenti? Come li occuperà? È questo il timore vero dei docenti. E a parte il fatto che i bilanci regionali non sono tutti uguali, anche l'influenza della politica sui piani scolastici della Regione non è da sottovalutare&".


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