Repubblica/Torino: "Basta col balletto delle cifre qui hanno tagliato 3mila posti"
Il segretario regionale della Flc-Cgil ieri si è incatenato ai cancelli del ministero
"Stasera faremo una fiaccolata unitaria per denunciare il degrado"
«In questa norma "salva precari" il Governo non ci mette nulla: fa un´operazione di immagine senza intervenire veramente». Il segretario della Flc-Cgil, Rodolfo Aschiero, ieri è stato per tutta la mattina incatenato ai cancelli del ministero dell´Istruzione per protestare contro i tagli alla scuola e la misura approvata mercoledì dal Consiglio dei ministri: «Non è che siamo contrari in toto, però il provvedimento sollecita le regioni a integrare l´intervento con risorse proprie e questo crea una situazione disomogenea in tutta Italia».
Aschiero, questa sera farete una fiaccolata, dalle 19.30 alle 22, sotto la sede di via Verdi della Rai. Per quale motivo?
«È la fine di un percorso di mobilitazione. Abbiamo presidiato per tutta la settimana in piazza Carlo Alberto e domani vogliamo concludere con una fiaccolata per richiamare l´attenzione dei media sulla situazione della scuola pubblica piemontese. Sarà una protesta unitaria, con la partecipazione di tutte le principali organizzazioni sindacali».
La protesta continua?
«Lunedì come Flc-Cgil occuperemo simbolicamente gli uffici dei provveditorati di tutte le province piemontesi. Sarà un´azione per protestare sull´avvio di un anno che parte in condizioni drammatiche».
In che senso?
«In due sensi. Da un lato avremo una scuola con pochissimi progetti per aiutare i bambini stranieri, con grosse difficoltà per i portatori di handicap che non avranno insegnanti a sufficienza. E con gli istituti, se riusciranno ad attivare i laboratori extra, lo faranno a carico dei genitori».
Dall´altro lato?
«C´è il problema occupazionale. Sono stati tagliati più di 3 mila posti tra insegnenti e personale tecnico-amministrativo. Una parte verrà assorbita dai pensionamenti, ma avremo comunque più di 1.500 che lavoravano e che non avranno più un contratto di lavoro».
Dall´Ufficio scolastico regionale parlano di 300 docenti precari non riconfermati. Come si spiega questa differenza?
«È un balletto di numeri in cui lui fa il suo lavoro e tira al ribasso. Ma noi ci basiamo su una tabella del ministero che è inequivocabile».
(ste. p.)