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Repubblica/Torino: Allarme nelle scuole materne senza contratto 150 maestre

Una norma nazionale impedisce di confermare i precari

18/03/2008
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la Repubblica

A inizio aprile bisognerà trovare altro personale Saragnese: "Una regola assurda"

Le scuole materne e gli asili nidi comunali rischiano di rimanere senza insegnanti. Da Roma non è arrivata nessuna circolare interpretativa e se entro pochi giorni non ci saranno novità i contratti di 150 maestre che lavorano nelle 84 scuole di infanzia e nei 52 asili nido gestiti da Palazzo Civico, tra fine marzo e inizio aprile non saranno rinnovati. Bisognerà trovare altro personale, un´impresa ardua per gli uffici dei Servizi Educativi dell´assessore Luigi Saragnese, da dove ogni giorno partono centinaia di telefonate per cercare nelle graduatorie insegnanti disponibili.
Un caos, che rischia di ribaltarsi sul servizio e sulle famiglie torinesi, provocato dall´ultima Finanziaria, dove è stata introdotta una norma per cui gli enti locali non possono fare contratti a tempo determinato superiori ai tre mesi alla stessa persona. E soprattutto non li possono rinnovare. «Norma introdotta per combattere il fenomeno del precariato - spiega l´assessore al Personale Beppe Borgogno, che ieri ha incontrato i Cobas - giusto come principio, il problema è che si penalizza un settore importante come i servizi educativi e non si fanno distinguo tra gli enti locali che negli ultimi anni hanno stabilizzato centinaia di dipendenti. Problemi anche per l´assistenza agli anziani». L´assessore Saragnese ha deciso di scrivere a Prodi e a ministri Bindi e Nicolais per sollecitare un provvedimento che risolva la questione, «altrimenti i danni per le scuole materne torinesi saranno gravissimi - dice - Stiamo per finire le graduatorie, non sappiamo dove andare a prendere le insegnanti e se non cambia nulla a settembre le insegnanti a cui non potremmo più rinnovare i contratti saranno 300».
L´assessore Saragnese, entro l´approvazione del bilancio, dovrà affrontare anche un altro problema: i fondi destinati alla convenzione con la Fism, le scuole materne cattoliche. Ad oggi la quota per il 2008 non supera i 2 milioni e mezzo, quindi 639 mila euro in meno rispetto a quanto Palazzo Civico aveva dato nel 2007 dopo una lunga trattativa, condite di polemiche tra l´area cattolica della maggioranza e la sinistra. «Al momento non ho altre risorse disponibili - dice Saragnese - non è una questione politica, per questo sono pronto a rimettere la decisione finale sui fondi del 2008 alla giunta. Le necessità del mio assessorato sono cresciute ed è necessaria una ridistribuzione». La sforbiciata potrebbe creare nuove tensioni in maggioranza, anche perché nel giro di due anni la Fism si vedrebbe tagliato il contributo di Palazzo Civico di un milione di euro.
(d.lon.)


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