Repubblica/Torino: Alla ricerca 70 milioni Un tesoretto per quattro
Arriva Mussi, agli atenei piemontesi la cifra più alta
SARA STRIPPOLI
Quattro Atenei in gara per spartirsi 70 milioni di euro. Sarà il ministro Fabio Mussi questa mattina a consegnare il bottino in arrivo dal ministero. Che di milioni ne dà al Piemonte 35. Gli altri sono risorse della Regione (25 milioni) e dei quattro Atenei: Politecnico, Università degli Studi, Piemonte Orientale e Scienze enogastronomiche.
(segue dalla prima di cronaca)
Dopo la mattina delle firme (accanto al ministro la presidente della Regione Mercedes Bresso, l´assessore Andrea Bairati e i quattro rettori), la vera partita si giocherà nei prossimi giorni per la distribuzione dei fondi. Due le proposte in campo. Una firmata dall´Università degli Studi che punterebbe a fare la parte del leone contando sul maggior numero di studenti iscritti. Secondo Pellizzetti e i suoi, all´Ateneo dovrebbe andare il 60 per cento delle risorse, il 30 spetterebbe al Politecnico, il 9 a Piemonte Orientale, l´1 per cento a Pollenzo. Diversa tabella sulla scrivania del rettore del Politecnico Profumo, che sembra avere dalla sua anche l´assessore Bairati. Il criterio spinto da Profumo è quello di spartirsi le risorse tenendo conto della qualità dei progetti presentati. In questo modo Politecnico e Università potrebbero pareggiare con il 40 per cento, lasciando invariate le quote per Piemonte Orientale (19 per cento) e Pollenzo (l´1 per cento).
Con la firma di questa mattina il Piemonte incassa un ottimo risultato. Prima Regione italiana a raggiungere l´accordo per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema universitario e della ricerca piemontese. Le altre Regioni in lizza erano la Puglia e il Lazio. Il piano ha validità triennale e si articola in due macroaree: ricerca e diritto allo studio. Tre i grandi sottotemi sui quali saranno presentati i progetti degli Atenei: trasferimento delle tecnologie, modello di governo e internazionalizzazione. Il rettore del Politecnico Francesco Profumo traduce le etichette in intenzioni concrete: miglioramento dei servizi per gli studenti, migliori attività, potenziamento del rapporto fra Politecnico e imprese. «Siamo molto soddisfatti perché il sistema universitario piemontese ha dimostrato che l´unità fa la forza - spiega - e che presentarsi come un unico soggetto in cui è inclusa anche la Regione significa potersi giocare tutte le carte che hanno portato i nostri atenei ad ottenere in questi anni ottimi piazzamenti fra le strutture universitarie italiane». Una svolta anche nel metodo: «Con questo accordo cambia radicalmente, non più finanziamenti per progetti sui quali manca nel tempo una verifica, ma controllo costante in itinere sull´efficacia». Intenzione del Poli, aggiunge Profumo, è puntare su tre grandi progetti in ciascuna delle tre aree tematiche: «Inutile pensare di moltiplicarne il numero. Meglio presentarne solo tre di qualità, piuttosto che disperdere le energie e le risorse in tanti piccoli progetti».
E nei prossimi giorni il Politecnico potrebbe incassare un altro riconoscimento deciso dal Miur: il sottosegretario Luciano Modica sembra interessato a finanziare il piano strategico varato da Profumo come modello da applicare negli altri Atenei italiani.