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Repubblica-Torino- Addio note per ritardi e assenze in classe si entra con il cartellino

I genitori possono verificare la presenza del figlio a scuola su Internet. Il preside: controllo efficace Addio note per ritardi e assenze in classe si entra con il cartellino Torino...

14/09/2004
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la Repubblica

I genitori possono verificare la presenza del figlio a scuola su Internet. Il preside: controllo efficace
Addio note per ritardi e assenze in classe si entra con il cartellino
Torino, un istituto tecnico adotta il codice a barre per i ragazzi
La maggioranza dei prof. sono contrari all'iniziativa: "Crea code e violazioni"
NICCOLO ZANCAN


NICCOLÒ ZANCAN
TORINO - Addio vecchio registro di classe. A scuola c'è la timbratrice, come in fabbrica. Meglio, c'è la versione moderna della timbratrice: un lettore ottico ad ogni piano dell'istituto. E per ogni allievo, una carta magnetica con nome, cognome e codice a barre. Una strisciata e via.
Per sapere chi c'è e chi non c'è. Chi ritarda, quanto ritarda. Per sapere subito e capire meglio. Almeno questo è quello che si augura il preside dell'istituto tecnico Peano, milleduecento allievi dentro a un casermone di corso Venezia, a Torino: "L'obiettivo è duplice - spiega Alfonso Lupo, capo istituto da tredici anni - alleggerire il carico burocratico dei nostri impiegati e tenere sotto controllo gli allievi in maniera più efficace". Certo, si aspettano delle critiche: "Ma in questo progetto la politica non deve entrare, noi lo riteniamo utile e il sessanta per cento delle famiglie è d'accordo con noi". Anche perché i genitori possono consultare assenza e ritardi in tempo reale: basta una password e un collegamento ad internet.
L'idea del progetto è nata dalla constatazione di due problemi. Primo: il dieci per cento degli studenti, cioè da 70 a 100 ragazzi al giorno, arriva in ritardo a scuola. "Molti sono pendolari, altri sono semplicemente poco disciplinati". Secondo: "Ho accettato l'incarico da vicepreside e mi sono accorto che avrei passato tre quarti della mia giornata a mettere delle crocette sui registri. I casi erano due: o mi ingegnavo o cambiavo lavoro". Mauro Ferilli, 42 anni, si è ingegnato. Lui è il primo che ha immaginato la timbratrice a scuola. Ha presentato il progetto alla Fondazione Crt, e il progetto è piaciuto: "Così abbiamo ottenuto un finanziamento, circa 42 mila euro in due rate".
Il risultato è un computer centrale che gestisce tutto il sistema e stampa ogni giorno il registro delle presenze. Più sei postazioni ordinarie, piazzate sui vari piani dell'istituto, con dodici lettori ottici. Più una postazione speciale in segreteria, collegata anch'essa a una stampante: "Lì devono passare gli studenti che entrano dopo le otto, il computer stampa uno scontrino con l'autorizzazione all'ingresso in ritardo da appiccicare sul libretto delle giustificazione".
La maggior parte degli allievi, e anche una parte degli insegnati, non sono precisamente entusiasti dell'iniziativa. Le obiezioni sono di varia natura. Ideologiche: "Ci controllano molto più del lecito". Pratiche: "Ogni mattina ci sarà la coda per timbrare, quindi ritardi per colpa della timbratrice". Soprattutto è un sistema che si presta a diverse manipolazioni: scambi di tessere, pianisti stile parlamento, manomissioni. "Lo sappiamo bene - ammette il vicepreside - infatti non abbiamo ancora abolito del tutto il registro di classe per avere un controllo incrociato". Un anno di fase sperimentale, poi si affideranno definitivamente all'elettronica.
Sta diventano il problema numero uno, quello del controllo. Altri tre istituti torinesi hanno deciso di affrontarlo facendo installare delle telecamere a scuola. Sono l'Itis Avogadro, l'Ipsia Zerboni e l'Itis Pininfarina di Moncalieri. Una decisione che Cosimo Scarinzi, insegnate di lettere e sindacalista di base, commenta così: "È la realizzazione di un modello sociale occhiuto, proteso a sorvegliare e punire, cancellando i residui spazi di diritto alla riservatezza e realizzando il pieno trionfo della tv spazzatura. Così si esporta il "Grande fratello" anche dentro alle nostre scuole".


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