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Repubblica/torino: 2009, la scuola cambia padrone

Un decentramento che replicherebbe quello applicato nella sanità

31/05/2007
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la Repubblica

Leo: "C´è il rischio che lo Stato sottragga altri fondi al settore"
La Pentenero: "Il sistema diventerà più efficiente"

Settembre 2009, alle regioni tutti i poteri e le competenze della Scuola compresa la programmazione e la gestione del personale. È questa la proposta che il Piemonte, insieme alle altre regioni, discuteranno nei prossimi mesi a Roma per arrivare a un reale decentramento di tutte le competenze proprio come è avvenuto per la Sanità. In un documento della conferenza delle Regioni sono stati approvati i principali punti proposti per la riforma del sistema, riforma che in realtà arriverebbe molti anni dopo il termine ragionevole, e cioè come applicazione della modifica costituzionale del 2001. L´unitarietà dell´offerta educativa a livello nazionale sarà garantita dallo Stato che dovrà elaborare dei criteri (livelli essenziali delle prestazioni) entro i quali le regioni si potranno muovere in piena autonomia. Mentre tutte le altre prerogative, mantenute fino a oggi dal ministero, saranno delegate agli assessorati regionali compreso quella delicatissima della gestione del personale. Si tratta di migliaia e migliaia di persone che dipenderebbero, non a livello contrattuale (perché i contratti continueranno a essere discussi a Roma), dalla Regione. Un modo per venire incontro alle diverse realtà scolastiche tra regioni ma anche per snellire un sistema iper accentrato e burocratico.
Per discutere della scuola come sarà, si sono incontrati ieri, il direttore generale del ministero della Pubblica istruzione, Maria Grazia Nardiello, l´assessore all´Istruzione, Giovanna Pentenero, il direttore dell´ufficio scolastico regionale, Francesco De Sanctis, facendo un punto sulla situazione con la professoressa Anna Maria Poggi, che per le Regioni segue a livello nazionale i lavori preparatori per l´applicazione del titolo V e con il professor Maurizio Tiriticco dell´Università di Roma. Questa tanto attesa applicazione del titolo V della Costituzione che in parole povere sancisce appunto l´autonomia delle Regioni in materia di Istruzione, comporterà, comunque sia applicata una vera rivoluzione nel mondo della Scuola e a livello regionale darà vita a un assessorato completamente nuovo, con enorme potere di gestione e di budget, come quello della Sanità. «L´autonomia scolastica si aspetta molto dall´attuazione del titolo V - ha detto ieri l´assessore Pentenero - un trasferimento delle competenze e la distribuzione dei poteri alle Regioni, non farà altro che rendere più efficiente e responsabile l´intero sistema scolastico». Entro qualche settimana si avvierà il confronto per la condivisione della bozza di disegno di legge, mentre sono già avviati tavoli tecnici, dedicati alla verifica delle competenze di Stato e Regioni, all´analisi dell´ordinamento vigente e della corrispondenza tra materie, il loro livello normativo e le risorse assegnate. Questa fase dovrà concludersi non oltre il 31 ottobre 2007.
«Siamo d´accordo su un ruolo di primo piano delle Regioni nel campo dell´istruzione, ma occorre vigilare che lo Stato non sottragga altre risorse a questo settore - ha detto Giampiero Leo, consigliere regionale di Forza Italia - purtroppo in passato è già avvenuto che lo Stato, prima di procedere al trasferimento delle funzioni alle Regioni e agli enti locali, abbia sottratto le risorse necessarie». E in effetti di questi tempi il problema delle risorse economiche è quanto mai attuale, tra scuole che non riescono a pagare le supplenze annuali ed altre vittima di ingiunzioni di pagamento da parte del comune perché da anni risultano sono inadempienti al pagamento della tassa dei rifiuti. Ha risposto Pentenero: «Un decentramento dei poteri sarebbe quanto mai positivo soprattutto in casi come questi, in cui le difficoltà economiche derivano soprattutto da una lentezza di trasferimenti da parte del ministero».
(o.giu.)


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