Repubblica/roma: Scuole romane, il ministero non paga e i soldi li anticipano le famiglie
La Pubblica istruzione è indebitata per una media di 100mila euro con ciascun istituto per gli anni dal 2002 al 2006
Scuola, il caso dei finanziamenti
Record al De Chirico: deve riavere mezzo milione
I direttori amministrativi: "Denari usati per supplenze ed esami"
"Con il finanziamento diretto, quest´anno va meglio. Ma aspettiamo ancora il pregresso"
TEA MAISTO
In attesa dal 2002 di fondi statali, anticipati con le casse scolastiche rimpinguate per la quasi totalità con i contributi dei genitori, e ancora non restituiti. Una media di 100 mila euro a scuola: questo il debito che il ministero della Pubblica istruzione ha mediamente con gli istituti della Capitale. Ma si può arrivare anche alla cifra astronomica di 443 mila euro: è quanto dovrebbe avere il liceo artistico De Chirico: «Sono i soldi che abbiamo anticipato dal 2002 fino al 2006 per pagare le supplenze e gli esami di Stato - spiega il direttore amministrativo Umberto Coppola - il nostro è il liceo artistico più grande d´Italia, abbiamo 3 sedi, 50 classi, 1.350 alunni e i corsi serali. Ecco come siamo arrivati a questa somma: finora siamo andati avanti con i contributi versati dalle famiglie, 150 euro a iscritto. È pur vero che qualcosa sta cambiando e da quest´anno, attraverso il finanziamento diretto delle scuole, abbiamo già a disposizione il budget. Non abbiamo però avuto il pregresso».
Così al professionale Confalonieri, sempre dal 2002 al 2006, mancano 80 mila euro, al classico Tasso 186 mila, all´Ipsia Europa 85 mila, al tecnico Galilei 110 mila euro. «Il ministero ci aveva affidato addirittura il pagamento delle commissioni per l´esame di Stato di due paritarie. Erano circa 20 mila euro che non abbiamo potuto anticipare. E a novembre ho pagato solo il netto dei nostri docenti per la maturità 2006. Nei prossimi giorni sarà discusso in aula un decreto che prevede tra l´altro l´istituzione di un fondo per sanare anche se in minima parte la situazione dei debiti», racconta il direttore amministrativo del Galilei Sergio Parca, che insieme con altri colleghi fa parte della neonata Adis, Associazione dei direttori delle istituzioni scolastiche, coordinata da Rosy Tomassi e Mario Paladini per «dare un contributo di proposte sulla scuola, sul funziona-mento, l´organizzazione del lavoro del personale e la gestione delle risorse finanziarie».
«Abbiamo più di 200 mila euro da riscuotere - dichiara Giorgio Clarizio, preside del classico Virgilio - Stanno arrivando i soldi per quest´anno e anche un primo anticipo per la maturità. Ma 4 mila euro a commissione sono troppo pochi, considerando che un presidente di commissione ne costa 1.200». «Ho bloccato il pagamento dal fondo di istituto - dice Mario Rusconi, preside del Newton - e mi sono ripromesso di utilizzare quei soldi solo per iniziative di natura didattica. Ad esempio per l´allestimento di un laboratorio di fisica e chimica. I soldi della cassa per il 90 per cento vengono dal contributo delle famiglie ed è giusto utilizzarli in questo modo. Dobbiamo ancora avere dallo Stato 130 mila euro».
Lo scientifico Plinio Seniore deve ricevere 17 mila euro circa per la maturità del 2005, più di 65 mila per le supplenze degli ultimi due anni, mentre l´Avogadro, spiega il preside Giuliano Ligabue, «è in credito di 50 mila euro per gli esami di Stato. Li abbiamo anticipati con i soldi delle famiglie. Ma se quest´anno si dovesse ripresentare il problema, ci penseremo due volte perché siamo agli sgoccioli dal punto di vista finanziario». Il problema debiti non va meglio se ci si sposta alle elementari: alla Principe di Piemonte devono ancora arrivare 154 mila euro anticipati solo per le supplenze dal 2002 al 2006.