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Repubblica/Roma: Scuola, tagli nel Lazio 3.500 docenti in meno

Lettera dell´assessore Costa al ministro Gelmini: "Rischiano di chiudere decine di aule"

09/08/2008
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la Repubblica

DONATELLA UCCI

Un taglio di 3500 insegnanti nel Lazio nell´anno scolastico 2009/2010, che andranno ad aggiungersi agli oltre 800 dell´anno appena concluso: questo l´impatto sulla regione della conversione in legge del Dl 112/08 con la Finanziaria per il 2009. La denuncia arriva dall´Assessore all´Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, in una lettera inviata al Ministro dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, per esprimere "grande preoccupazione" sui tagli degli organici, nonostante le richieste e le proteste delle Regioni, dell´Anci e dell´Upi.
Le cifre che interessano il Lazio sono frutto della riduzione, a livello nazionale, di oltre 85 mila docenti nel triennio 2009/2011 e del 17% del personale non docente. «L´impressione che abbiamo - sottolinea Silvia Costa - è che il Ministro dell´Economia abbia imposto tagli orizzontali, senza curarsi di ascoltare le ragioni di merito né del Ministro dell´Istruzione, né delle Regioni e degli enti locali, determinando conseguenze insostenibili per la scuola e per i territori». Il rischio di chiusura di alcuni istituti, di taglio delle sezioni a tempo pieno e prolungato, di accorpamento di classi e di riduzione dell´offerta formativa, soprattutto nei piccoli Comuni, sono le maggiori preoccupazioni delle Regioni. L´assessore Costa chiede, inoltre, di convocare, dopo la pausa estiva, tavoli di confronto con il ministero sul nuovo Titolo V della Costituzione, sull´organizzazione dell´istruzione tecnica e della scuola elementare e sulla revisione degli accordi con gli editori. «Apprezzo l´impegno del ministro Gelmini - conclude Silvia Costa - per restituire dignità, rispetto e rivalutazione del merito. Avrei voluto, tuttavia, che uno spazio analogo a quello che hanno avuto sui media questi aspetti fosse dato ai rischi di riduzione dell´offerta scolastica ed alle opportunità di uguaglianza di accesso che i ragazzi hanno diritto di avere in tutte le regioni d´Italia».


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