Repubblica/Roma: Scuola caos, 7mila alunni in più
L´accusa dei sindacati: il ministero sbaglia le previsioni, i tagli però restano
Problemi anche per la materna: duemila bimbi in lista d´attesa. "E nella primaria oltre 50 classi prime a tempo pieno non verranno attivate"
Nella secondaria "erano previsti 241 mila studenti, ma ad oggi sono iscritti in 248 mila"
SALVO INTRAVAIA
Sindacati della scuola sul piede di guerra. Il ministero sbaglia le previsioni sulla popolazione scolastica del prossimo anno ma i tagli restano inalterati. Al superiore salteranno «637 posti, di cui 524 nella sola provincia di Roma». Con una nota unitaria, Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals-Confsal e Federazione Gilda Unams di Roma e del Lazio «esprimono forte preoccupazione per la situazione che si prospetta per il prossimo anno scolastico». Il quadro è particolarmente critico nella scuola secondaria di secondo grado dove le previsioni di Viale Trastevere si sono rivelate completamente errate. «A fronte dei 241.109 alunni ipotizzati, risultano ad oggi iscritti 248.343 alunni», spiegano i rappresentanti di categoria. Dove saranno collocati i 7.234 studenti, di cui 5.456 nella sola provincia di Roma, non contabilizzati? Per il 2008/2009, in particolar modo a Roma, si preannunciano problemi anche nella scuola dell´infanzia e all´elementare. Insomma, la strada che attende alunni, insegnanti e genitori è tutta in salita.
Lo stesso direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Raffaele Sanzo, con una nota indirizzata al ministero definisce «critica la situazione e del tutto insufficiente la dotazione organica della scuola secondaria di secondo grado» considerando «inaffidabili» le previsioni effettuate qualche settimana addietro. E chiede che venga assegnato un maggior numero di posti. Intanto, le organizzazione sindacali regionali «stanno valutando l´opportunità di adottare misure di protesta adeguate» per una situazione che non esitano a definire come una «grave lesione del diritto allo studio». Il rischio paventato è che, con gli attuali tagli, a settembre i presidi degli istituti superiori siano costretti a «formare molte classi con un numero di alunni superiore a quello fissato dalla normativa» (che oggi può arrivare anche a 31) o che si proceda ad «una forte riduzione di corsi serali, specialmente in alcune realtà territoriali».
Difficoltà in vista anche per la formazione delle prime classi. Il colpo di scure imposto dal ministro dell´Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, metterà in dubbio l´apertura di indirizzi specialistici in molti istituti professionali e tecnici e in istituti «unici per la loro specificità» nel panorama scolastico del Lazio. Il giudizio sull´intera operazione da parte dei sindacati è netto. «La scuola, invece di essere vista in termini di investimenti finalizzati alla crescita culturale delle nuove generazioni, continua ad essere terreno per il contenimento della spesa pubblica».
Guai in vista anche per i genitori in cerca di un posto per i loro figli alla materna. «Più di 2 mila bambini della provincia di Roma saranno costretti a rimanere in lista d´attesa e, nonostante la forte domanda sociale,nella scuola primaria oltre 50 classi prime a tempo pieno non verranno attivate». Per queste ragioni i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione di tutte le scuole della regione con l´indizione di iniziative sindacali unitarie.