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Repubblica/Roma: "Elementari, con il maestro unico tagli di quasi duemila insegnanti"

L´allarme del segretario generale della Cgil-scuola di Roma e Lazio. Contrari anche i presidi

02/09/2008
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la Repubblica

L´Unione italiana genitori: "Ai nostri figli a scuola non serve un tuttologo"
TEA MAISTO

«Se ci fosse un ritorno al maestro unico, come vorrebbe il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini, tra Roma e provincia ci sarebbe un taglio di circa 1.800 insegnanti della scuola primaria. E gli attuali precari, circa 1300, sarebbero disoccupati, mentre gli altri 500 potrebbero essere riassorbiti dai pensionamenti». A lanciare l´allarme è Domenico Rossi, segretario generale della Cgil-scuola di Roma e del Lazio.
Attualmente alle elementari gli insegnanti sono specializzati in ambiti disciplinari (italiano, matematica e scienze, storia e geografia) e si alternano su due classi. «Il maestro unico aveva senso in passato - continua Domenico Rossi - oggi è richiesta una conoscenza multidisciplinare, ed è impossibile che un´unica persona intervenga su tutto. I bambini hanno bisogno di conoscenze in più campi che il maestro unico non può dare». Poi il sindacalista aggiunge: «Non è un disegno riformatore, è una catastrofe che nasce da un problema di cassa, di reperimento di risorse. E il taglio di 1.800 insegnanti è stato calcolato se il tempo pieno rimanesse in vigore. Se venisse abolito, invece, ci sarebbero altri tagli».
A anche ai presidi delle scuole elementare l´idea non piace affatto. «È una follia - spiega Domenico Bernardini, preside dell´elementare Gramsci di via Laurentina - perché si impoverisce la scuola, l´offerta diventa meno ricca e il risparmio ricade su quell´utenza che è anche la più debole e che ha invece bisogno di professionalità e di una scuola più stimolante. Inoltre - prosegue il preside Bernardini - se le ore scolastiche venissero diminuite, si ritornerebbe a quelle 24 ore della vecchia scuola dove si insegnava a "leggere, scrivere e far di conto", una formula che aveva una sua funzionalità in una società dove si combatteva l´analfabetismo e che oggi non ha invece alcun senso». Aggiunge Anna Zuccarello, preside della Manin dell´Esquilino: «Sono contraria all´ipotesi del maestro unico se si intende una figura simile a quella di tanti anni fa, perché gli alunni hanno bisogno di confrontarsi con più persone. Sono d´accordo - specifica la Zuccarello - se diventasse invece un maestro di riferimento che non va a cambiare l´organizzazione scolastica e che oggi più o meno già esiste».
Un "no" secco all´ipotesi del maestro unico arriva anche dal fronte delle famiglie. «Il tuttologo non può esistere - spiega Donatella Poselli, presidente dell´Unione Italiana genitori - non si può tornare indietro, ci devono essere almeno due insegnanti per rispondere a quelle che sono le esigenze di conoscenze dei nostri figli»,
Intanto ieri sono riprese regolarmente le operazioni alla scuola Manin, dopo la sospensione di venerdì nelle assegnazioni delle cattedre dell´Infanzia. Alcuni docenti avevano infatti lamentato degli errori nell´elenco delle cattedre disponibili.

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