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Repubblica/Roma: Dal Righi al Visconti il vento dell´ultradestra espugna i licei storici

Al grido di "Tremate, i fascisti son tornati", parlano di rivoluzione Vittorie a man bassa nelle elezioni per la consulta e organi collegiali

22/02/2008
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la Repubblica

ANNA MARIA LIGUORI

Hanno ribaltato uno slogan che prima era vanto della sinistra militante: "Tremate tremate i fascisti son tornati". Lo dicono ridendo i ragazzi di Blocco Studentesco legati a Fiamma Tricolore o Azione Giovani longa manus di Alleanza Nazionale. Le scuole superiori sono il loro territorio di caccia, cominciano con i piccoli del ginnasio e li portano per mano fino al liceo, "duri e organizzati" come una volta era la sinistra giovanile. E proprio all´estrema sinistra hanno scippato un altro termine "rivoluzione", una specie di avvento politico che si compirà "quando tutto sarà pronto". Il loro obbiettivo è chiaro, si rifanno al ventennio fascista e ne auspicano il "ritorno " come fosse manna dal cielo. Per ora a Roma hanno in mano i fondi degli organi studenteschi e qualche denuncia di aggressioni ai ragazzi di sinistra. I conti alla mano sono presto fatti: la Consulta provinciale studentesca, parlamento biennale che gestisce in modo indipendente 80 mila euro, è per la prima volta nella sua storia di destra, ovvero quattro membri dell´Unione degli studenti (sinistra) e uno della sinistra giovanile, contro due del movimento cattolico legato alla destra, tre del Blocco studentesco e uno di Azione giovani, all´epoca eletti con 161 voti per la destra e 85 per la sinistra.
Insomma nelle scuole romane si torna a parlare di fascismo, il fenomeno è imponente come non mai. Ad esempio il Virgilio, un liceo da sempre roccaforte della sinistra, ora patisce l´attacco di Azione studentesca (che nasce da Azione giovani): «Da noi non sono riusciti ad infiltrarsi come avrebbero voluto anche se in parte ce l´hanno fatta - spiega Agostino - loro non sono costruttivi rivendicano solo di esistere. E sono tutti schierati nel volere assemblee revisioniste due volte l´anno. Usano parole come "rivoluzione" ma sono solo manovrati». Eppure tra le diverse anime della destra i punti di contatto sono tanti: lotta contro il caro libri, finanziamenti per l´edilizia scolastica e un forte anticomunismo. Con questo programma nella capitale hanno raggiunto i 6 mila voti complessivi negli istituti romani. E la mappa la dice lungo sulla loro espansione: il consiglio d´istituto di molti scuole di periferia li vede vincenti. Ma non solo. A cominciare dallo scientifico Azzarita al superorganizzato Talete, dall´Avogadro al Botticelli, dal Convitto Nazionale al III Isa. E poi c´è il Farnesina di Vigna Clara dove hanno la maggioranza della rappresentanza degli studenti e allo scientifico Cavour dove lo schieramento del consiglio è di centro mentre i due membri delle Consulta sono di destra. Persino al classico Visconti hanno avuto la meglio, i due rappresentanti della Consulta sono di destra. Resistono il Virgilio, il Tasso e il Mamiani, il Newton, il Giulio Cesare quest´ultimo con qualche entratura dell´ultimora. E poi c´è la storia del Righi, politicamente schierato a sinistra ma nell´ultima occupazione i ragazzi del collettivo sono stati messi da parte da una montante protesta delle destra che si è impossessata della lotta per tutti i problemi chiave dell´istituto.
«Noi del collettivo di sinistra Askatasuna ("libertà" in basco) abbiamo fatto un´assemblea antifascista insieme al Virgilio e al Kennedy - dice Giulia Salmassi del Visconti - sembra che nessuno se ne accorga ma loro stanno arrivando in massa. La propaganda che fanno è forte, la lista di Fiamma Tricolore che si è presentata alla Consulta provinciale degli studenti è passata subito. Poi la destra ha fatto diverse pagliacciate e una ragazza è stata aggredita, questo sì lo sanno fare bene». Tutti però lo danno come per scontato se si va al voto per le elezioni studentesche, la sinistra le prende perché «ci sono molte persone che votano così anche se gli attivisti siamo noi di sinistra». Lo dice chiaro Francesco Polacchi di Blocco studentesco: «Noi puntiamo molto sui ragazzi che si avvicinano a noi, gli diamo il senso della comunità, il senso del movimento. Loro si stringono a noi, intorno ad un nucleo compatto che li fa emergere». Non sempre è facile come sembra: l´8 febbraio scorso proprio la Consulta (chiamata la "cosa nera") ha avuto uno scossone con il blocco in piazza della manifestazione sulle Foibe ed è lì che la sinistra ha tirato un respiro di sollievo. «Ma quelli di destra sono forti - rincara Carolina Iaquaniello del Visconti - il volantinaggio ad esempio lo fanno spesso degli esterni, ragazzi grandi legati a doppio filo ai partiti sia a livello organizzativo che economico. La situazione è critica perché nessuno sembra accorgersi di questo fenomeno che negli ultimi due anni si è più strutturato. Sono tornati alla ribalta e sono arroganti come non mai».
A sentirli quelli di Azione giovani non si direbbe che abbiano a cuore lo scontro fisico o l´aggressione. Lo giura Giorgio Evangelisti di Azione studentesca quando parla degli slogan coniati per l´anno scolastico in corso come "abbatti il precariato, difendi la gioventù" oppure il logoro "una scuola più sicura": «Non cerchiamo più lo scontro fisico ma sempre più dialogo in qualche caso ci accontentiamo della cogestione. Le nostre battaglie sono quelle più pratiche come avere un´aula autogestita, senza la sinistra ovviamente». Ed è proprio sulle aule autogestite che spesso il dialogo cade. «Vogliono gli spazi che da sempre sono i nostri - dice Giovanni Grimaldi dell´Archimede. E poi conclude: «Pretendono tutto, sono fascisti».


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