Repubblica/Roma: Conti in rosso nei policlinici? Ora pagheranno anche gli atenei
Ecco lo schema d´accordo fra Regione e università: perdite e profitti saranno divisi al 50 per cento
L´ipotesi per Tor Vergata, Umberto I e Sant´Andrea: i prof in corsia devono essere scelti dai manager d´accordo con il rettore
CARLO PICOZZA
Primo: il direttore generale dei policlinici universitari sarà «nominato dalla Regione, d´intesa con l´ateneo» (e non viceversa, com´è stato finora). Secondo: il deficit (o l´eventuale attivo) verrà distribuito equamente tra azienda e ateneo (stop, insomma, alla pratica delle facoltà di Medicina di scaricare i propri costi sui bilanci aziendali). Terzo: i prof che lavorano anche in corsia saranno scelti dal manager guardando ai bisogni degli assistiti e non a quelli delle cordate accademiche. Sono i capisaldi dello schema di accordo «tra la Regione e gli atenei statali per la disciplina dell´attività assistenziale», che venerdì sarà approvato dalla giunta regionale, orientata (con qualche distinguo) a istituire le aziende integrate ospedaliero-universitarie per l´Umberto I, il Sant´Andrea e Tor Vergata.
Unicuique suum, a ognuno il suo: con questo spirito (e l´intento di «responsabilizzare le università») la Regione tenta di trovare un accordo su chi fa che cosa nei tre policlinici universitari. In primis all´Umberto I. Ci voleva il rosso nei conti, che si pensava profondo ed è stato scoperto abissale, a spingere il Lazio sulla strada virtuosa delle altre Regioni, dall´Emilia alla Toscana, dal Veneto all´Umbria, alla stessa Lombardia. Ora si apre una stagione di confronti che si annuncia aspra, visti gli interessi in campo. Ma altre strade non sembrano più esserci oltre quella del rigore. Così, con 21 cartelle fresche di stampa, l´assessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia, tenterà di convincere i colleghi di giunta ad approvare lo schema di accordo per poi sottoporlo alle università. Con queste ultime l´esito dell´ennesimo confronto non è affatto scontato (lo segnala qualche critica che ha già fatto capolino nella stessa maggioranza).
Ma Battaglia, questa volta, sembra deciso: «Consideriamo conclusa per le aziende dei policlinici la fase sperimentale cominciata nel 2000. Ora dobbiamo dare alle aziende un assetto giuridico-amministrativo definitivo. Cominceremo con l´approvazione dello schema dei tre protocolli di intesa sui quali apriremo un confronto con gli atenei statali». «Siamo aperti - continua l´assessore - alle proposte delle università che, però, dovranno misurarsi con le direttrici della programmazione sanitaria regionale e i vincoli del Piano di rientro dal deficit». Lo faranno? Cosa diranno, per esempio, i presidi di Medicina e i rettori dei tre atenei 8 che oggi si incontreranno con il governatore e l´assessore sull´articolo 7 dello schema di accordo? «Il direttore generale - recita il comma 4 - è nominato dal presidente della Regione, d´intesa con il rettore dell´università». E ci sarà intesa sull´articolo 22 (risultati di gestione delle aziende integrate) dove viene fissata la «compartecipazione» della Regione e dell´università sia ai profitti sia alle perdite di amministrazione? In entrambi i casi la divisione, per ora, è ipotizzata come fifty fifty.
In parole povere: i tre policlinici non potranno spendere più di quanto previsto dal bilancio preventivo. Dovranno sottostare cioè alle stesse regole delle altre aziende sanitarie (Asl e ospedali) con l´obbligo di presentare un piano strategico triennale con gli obiettivi da raggiungere corredati dai relativi costi e risorse. E presidi e rettori, come giudicheranno l´articolo 26 (professori, ricercatori e figure equiparate)? Al comma 3 viene precisato che «ordinari, associati e ricercatori chiamati dal Consiglio di facoltà per le esigenze didattico-scientifiche, non godranno dell´automatica attribuzione delle funzioni assistenziali da parte dell´azienda, se non nel rispetto della valenza clinica della disciplina, delle esigenze di pianta organica, della compatibilità con il bilancio e del possesso del profilo professionale richiesto dalla posizione da ricoprire». Vale a dire, per esempio, che un bravo docente non sempre ha una grande esperienza di sala operatoria. E con i nuovi poteri il manager potrebbe adoperarsi meglio e di più, senza i vincoli attuali, per la salute dei pazienti. Tanto che il comma 1 prevede: «professori e ricercatori che svolgono attività assistenziale sono individuati dal direttore generale d´intesa con il rettore».
Per i policlinici universitari l´obiettivo finale è il risparmio di 100 milioni. Come? Attraverso il superamento della pratica di accollare sulle aziende i costi delle scelte dell´università. E l´ipotesi di accordo è un primo passo verso questa direzione.