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Repubblica-Palermo-Una cattedra per mille prof di Religione

Pagina VIII - Palermo IL CASO Dal 1° settembre contratti a tempo indeterminato. A Palermo più posti che insegnanti Una cattedra per mille prof di Religione In catted...

16/07/2005
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la Repubblica

Pagina VIII - Palermo
IL CASO
Dal 1° settembre contratti a tempo indeterminato. A Palermo più posti che insegnanti
Una cattedra per mille prof di Religione
In cattedra a tempo indeterminato i docenti di Religione. In Sicilia, dal prossimo 1° settembre, saranno 985. Altri 650 posti saranno assegnati entro il 2007. In tutto sono quasi 1.600. Gli unici precari sicuri dell'immissione in ruolo.
Tutti gli altri supplenti siciliani sono in trepidante attesa: nell'Isola arriveranno 3.205 posti, ma ancora non si conosce la ripartizione fra le diverse classi di concorso della scuola media e del superiore. Dopo l'annuncio di 200 mila immissioni in ruolo in tre anni da parte del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, i precari sono rimasti un po' delusi. Le assunzioni si sono dapprima ridotte a 100 mila. Sono poi calate a 80 mila e, ancora, a 60 mila "sicure" alla vigilia del Consiglio dei ministri del 24 giugno scorso, che però ne ha partorite solo 40 mila, fra docenti e non docenti.
Per i professori di Religione, invece, è cosa fatta: la direzione scolastica regionale, retta da Guido Di Stefano, è riuscita a ripartire fra le 18 diocesi siciliane il contingente assegnato dal ministero. Mentre sulle immissioni in ruolo di tutti gli altri supplenti della scuola incombe il decreto legge del 30 giugno scorso: "Le nomine saranno conferite solo se nel triennio di attuazione del piano non determineranno situazioni di soprannumerarietà".
Quello per i docenti di Religione era il concorso che tutti sognano: tre idonei su quattro centreranno l'immissione in ruolo. Per la materna e l'elementare, addirittura, nelle diocesi di Palermo e Caltanissetta i posti a disposizione superano gli idonei in graduatoria. Per partecipare al concorso bastava avere insegnato Religione per almeno quattro anni consecutivi, nell'ultimo decennio, in una scuola statale o paritaria e avere il certificato di idoneità rilasciato dall'ordinario diocesano. L'assegnazione delle cattedre sarà disposta dal vescovo della diocesi in cui ricade la scuola.
Una volta assunti, gli insegnanti non potranno però dormire sogni tranquilli: l'eventuale revoca dell'idoneità determinerà il licenziamento. Unico salvagente, ma solo per chi ha altre abilitazioni, sarà l'insegnamento di una materia diversa. Per chi non ha altre abilitazioni il futuro è incerto.
s. i.


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