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Repubblica-Palermo-Trenta alunni per classe ecco gli effetti dei tagli

DOMENICA, 25 APRILE 2004 Pagina VI - Palermo Le proiezioni del ministero confermano le preoccupazioni dei sindacati Trenta alunni per classe ecco gli effetti dei tagli Ris...

25/04/2004
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la Repubblica

DOMENICA, 25 APRILE 2004
Pagina VI - Palermo
Le proiezioni del ministero confermano le preoccupazioni dei sindacati
Trenta alunni per classe ecco gli effetti dei tagli
Rischio dispersione, docenti in allarme
Emergenza negli istituti superiori ma anche nelle medie e nelle elementari
Enza Albini, della Cgil: "È l'eccessivo numero di studenti a determinare le fughe"
SALVO INTRAVAIA


I sindacati hanno già lanciato l'allarme. Il primo effetto dei tagli agli organici sarà il sovraffollamento delle classi. Ecco, sulla base dei dati forniti dallo stesso ministero dell'Istruzione, qualche esempio che conferma il rischio. "All'Ipsia Medi - dice Gaetano Ruvolo, segretario provinciale della Cgil Scuola - il preside ha pensato di formare per il prossimo anno, nell'indirizzo elettronico, solo sei prime classi con ben 187 alunni, due dei quali disabili. E nell'indirizzo per meccanico-tecnici 149 ragazzini, più quattro con handicap, dovranno entrare in cinque classi". Cioè, 31 o 32 alunni per aula, portatore di handicap incluso.
Ingorghi di alunni in vista anche al liceo scientifico Cannizzaro, che ospiterà 364 alunni in 12 prime classi, e al classico Meli di via Aldisio, con 420 ragazzi in 14 classi. In entrambi i casi, oltre trenta alunni per classe, disabili compresi. Ma il sovraffollamento delle aule non riguarda solo le scuole superiori. Quasi 30 alunni per classe alla media Leonardo da Vinci, in terza, per di più nel tempo prolungato e con la presenza di portatori di handicap, e 26 bambini in alcune classi all'elementare De Gasperi.
Tutto regolare? Niente affatto. "Nelle medie e superiori non si può superare il tetto di 28 alunni per classe, mentre alla materna e elementare il massimo è di 25 bambini - spiega Ruvolo - Se poi ci sono portatori di handicap, la scuola può chiedere la riduzione a 20 alunni". Ma gli istituti che hanno presentato tutta la documentazione per ottenere lo "sconto" sul numero degli allievi sono pochissime (il 3 per cento). Alcuni presidi giustificano le loro scelte appellandosi alle statistiche degli anni precedenti, quando - dopo qualche mese - alcuni alunni non hanno più frequentato più e le classi piene come un uovo sono diventate di nuovo gestibili.
"Ma chi può escludere - si chiede Enza Albini, della Cgil regionale - che sia proprio il numero eccessivo di alunni a determinare il fuggi fuggi dalle scuole pubbliche?". Poi ci sono le norme igienico-sanitarie che fissano la superficie della classe in relazione al numero degli alunni: per ospitare 32 alunni occorrerebbe un'aula di 64 metri quadrati. In soli due anni scolastici, in provincia di Palermo, il tasso di affollamento è aumentato al superiore del 3,6 per cento, passando da 22 a quasi 23 alunni per classe.
Che cosa significa insegnare in una classe con oltre 30 alunni? "Si creano difficoltà di ordine professionale enormi", dice Lucia Bonaffino, docente al liceo classico Garibaldi. Che ammette: "Da qualche anno a questa parte sto in piedi per ore. Perché, se vuoi farti carico dei bisogni di ogni alunno, devi organizzarli continuamente e non ti puoi sedere in classe. Altrimenti devi accettare la logica della "selezione naturale": chi non riesce a seguire, prima o poi si disperde e abbandona".
In questi giorni, gli impiegati del Csa (l'ex provveditorato agli studi) stanno facendo i salti mortali per fare quadrare i conti che non tornano. A fronte di oltre 500 alunni in più al secondo grado bisogna tagliare 90 posti. Si pensa di togliere, oltre quelli già eliminati dal ministero, altri posti alla media e all'elementare e assegnarli al superiore. Ma i sindacati sono sul piede di guerra e promettono che controlleranno la situazione di ogni classe, senza ammettere deroghe ai criteri stabiliti dai decreti sulla formazione delle classi".


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