Repubblica/Palermo: Tempo pieno a scuola negato dai tagli. Raddoppiate le richieste alle elementari, ma mancheranno gli insegnanti
Ieri lo sciopero contro la Gelmini sono tornati in piazza anche gli studenti dell´Onda
SALVO INTRAVAIA
Boom di richieste per il tempo pieno alla scuola elementare. Ma quasi certamente i tagli imposti dal governo nazionale e le carenze strutturali degli edifici scolastici lasceranno deluse migliaia di famiglie siciliane. Le scuole hanno ormai terminato di caricare nel cervellone del ministero i dati sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico e non mancano le sorprese: la richiesta di tempo pieno (40 ore settimanali, comprensive di mensa) alla primaria non era mai stata così forte nell´Isola. Secondo Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil, si tratta di un segnale «estremamente positivo da parte dei siciliani che rivalutano l´istruzione pubblica di qualità». Sarà possibile accontentare tutti coloro che hanno chiesto le 40 ore? «Il governo - spiega Enzo Granato, a capo della Uil scuola regionale - dovrà assumersi la responsabilità di dire no a chi ha più bisogno». Le notizie che arrivano da Roma non sono per nulla confortanti. Per aumentare le classi di scuola primaria che nel 2009-2010 funzioneranno anche nel pomeriggio servirebbero 500 posti in più di quest´anno ma Tremonti e Gelmini hanno previsto un taglio di circa 1.300 cattedre. A complicare le cose si sono aggiunte le famiglie che hanno snobbato i modelli a 24 e 27 ore settimanali privilegiando le 30 ore settimanali. Per non parlare della beffa che attende i precari: non basteranno infatti le richieste di un tempo scuola più lungo a salvare migliaia di supplenti o aspiranti tali siciliani che da settembre dovranno cercarsi un´altra sistemazione. Secondo le disposizioni ministeriali per il prossimo anno, l´unico modo per aumentare le classi funzionanti a 30 ore settimanali e a tempo pieno è quello di formare classi funzionanti a 24 ore. Ma questo modello è stato scelto dall´uno per cento delle famiglie siciliane. «A Milano il 94 per cento delle classi di scuola primaria - aggiunge Granato - sono a tempo pieno, a Palermo siamo attorno al 2 per cento». Le famiglie siciliane non hanno dubbi su quale sia la strada da seguire per il futuro: le richieste di tempo pieno sono raddoppiate in 12 mesi. Quest´anno, frequentano una classe di scuola primaria anche nel pomeriggio poco meno di 9 mila alunni. Le richieste per il prossimo anno sono quasi 18 mila. Con un incremento che riguarda soprattutto le prime classi che da 1.819 alunni il prossimo anno dovrebbero accoglierne 8.026. Le istanze presentate dai genitori, se accolte, avrebbero incrementato l´organico di 900 cattedre. Invece, ne verranno tagliate 1.300. E i 670 supplenti annuali e fino al 30 giugno verranno licenziati.
Intanto ieri, nel giorno dello sciopero generale della scuola, sono tornati in piazza anche i ragazzi dell´Onda con un corteo per le vie del centro che ha radunato alla facoltà di Lettere studenti universitari, medi e dell´Accademia di Belle Arti.
Raddoppiate le richieste alle elementari, ma mancheranno gli insegnanti
Ieri lo sciopero contro la Gelmini sono tornati in piazza anche gli studenti dell´Onda
SALVO INTRAVAIA
Boom di richieste per il tempo pieno alla scuola elementare. Ma quasi certamente i tagli imposti dal governo nazionale e le carenze strutturali degli edifici scolastici lasceranno deluse migliaia di famiglie siciliane. Le scuole hanno ormai terminato di caricare nel cervellone del ministero i dati sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico e non mancano le sorprese: la richiesta di tempo pieno (40 ore settimanali, comprensive di mensa) alla primaria non era mai stata così forte nell´Isola. Secondo Giusto Scozzaro, segretario regionale della Flc Cgil, si tratta di un segnale «estremamente positivo da parte dei siciliani che rivalutano l´istruzione pubblica di qualità». Sarà possibile accontentare tutti coloro che hanno chiesto le 40 ore? «Il governo - spiega Enzo Granato, a capo della Uil scuola regionale - dovrà assumersi la responsabilità di dire no a chi ha più bisogno». Le notizie che arrivano da Roma non sono per nulla confortanti. Per aumentare le classi di scuola primaria che nel 2009-2010 funzioneranno anche nel pomeriggio servirebbero 500 posti in più di quest´anno ma Tremonti e Gelmini hanno previsto un taglio di circa 1.300 cattedre. A complicare le cose si sono aggiunte le famiglie che hanno snobbato i modelli a 24 e 27 ore settimanali privilegiando le 30 ore settimanali. Per non parlare della beffa che attende i precari: non basteranno infatti le richieste di un tempo scuola più lungo a salvare migliaia di supplenti o aspiranti tali siciliani che da settembre dovranno cercarsi un´altra sistemazione. Secondo le disposizioni ministeriali per il prossimo anno, l´unico modo per aumentare le classi funzionanti a 30 ore settimanali e a tempo pieno è quello di formare classi funzionanti a 24 ore. Ma questo modello è stato scelto dall´uno per cento delle famiglie siciliane. «A Milano il 94 per cento delle classi di scuola primaria - aggiunge Granato - sono a tempo pieno, a Palermo siamo attorno al 2 per cento». Le famiglie siciliane non hanno dubbi su quale sia la strada da seguire per il futuro: le richieste di tempo pieno sono raddoppiate in 12 mesi. Quest´anno, frequentano una classe di scuola primaria anche nel pomeriggio poco meno di 9 mila alunni. Le richieste per il prossimo anno sono quasi 18 mila. Con un incremento che riguarda soprattutto le prime classi che da 1.819 alunni il prossimo anno dovrebbero accoglierne 8.026. Le istanze presentate dai genitori, se accolte, avrebbero incrementato l´organico di 900 cattedre. Invece, ne verranno tagliate 1.300. E i 670 supplenti annuali e fino al 30 giugno verranno licenziati.
Intanto ieri, nel giorno dello sciopero generale della scuola, sono tornati in piazza anche i ragazzi dell´Onda con un corteo per le vie del centro che ha radunato alla facoltà di Lettere studenti universitari, medi e dell´Accademia di Belle Arti.