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Repubblica/Palermo: Sos dalle scuole sul lastrico "La carta? Portatela da casa"

È paralisi per i maxitagli del Comune. Lettere di scuse ad alunni e genitori

23/03/2007
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la Repubblica

I PROBLEMI DELL´ISTRUZIONE

Sos dalle scuole sul lastrico "La carta? Portatela da casa"

Presidi in rivolta: "Boicottiamo Palermo apre le porte"

È paralisi per i maxitagli del Comune. Lettere di scuse ad alunni e genitori
La media Garibaldi vieta fotocopie e ciclostilati "Presto stop alle pulizie"

SALVO INTRAVAIA

Niente più fotocopie, pulizie ridotte all´osso, registri dei professori in forse. È il primo effetto dei tagli ai finanziamenti per le scuole materne, elementari e medie della città deciso dal Comune. Anna Maria Catalano, preside della media Garibaldi, ha messo nero su bianco rivolgendosi ad alunni, genitori e insegnanti e ai colleghi degli altri istituti per comunicare che da oggi occorrerà tirare la cinghia. La missiva è indirizzata anche al sindaco Diego Cammarata e all´assessore alla Pubblica istruzione, Geni Groppuso, che qualche giorno fa ha tentato di stemperare le tensioni. Ma evidentemente non c´è riuscito, visto che la preside della Garibaldi afferma di non credere alla «integrazione» dei fondi promessa da Groppuso e non intende più neppure aggiustare i vetri rotti e le maniglie che non funzionano.
«Mancando i soldi - spiega Anna Maria Catalano - da questo momento in poi non sarà più possibile richiedere fotocopie e ciclostilati per uso didattico, dovendo dare la priorità all´attività amministrativa e al materiale di pulizia». Che per gli insegnanti significa dover pagare di tasca propria le fotocopie per i compiti da assegnare agli alunni. Per spese di manutenzione e acquisto di materiale di facile consumo, la media di via delle Croci ha dovuto subire un taglio superiore al 50 per cento. E non si può certo dire che la scuola non si sia data da fare per risparmiare: «La fornitura di carta è stata gratuita grazie alla vincita del primo premio di un concorso nazionale della EcoLuKart da parte di un´alunna».
Inoltre, sempre per risparmiare, «molti stampati tipografici sono stati sostituiti con modelli prodotti e stampati in economia». Ma tutto ciò non basta, e di giorno in giorno monta la protesta dei dirigenti scolastici che non sanno più come tirare avanti. «È evidente - scrive la Catalano - che, in queste condizioni, non sarà possibile nemmeno garantire la pulizia adeguata dei locali né i registri personali dei docenti e i giornali di classe. Impareremo la finanza creativa e, come l´asino di Buridano, faremo a meno di tutto… fino alle estreme conseguenze».
Le prime adesioni all´iniziativa partita dalla Garibaldi non si fanno attendere. «Anch´io - dice Maria Grazia Granata, direttrice della materna ed elementare De Gasperi - scriverò ad alunni e genitori per evidenziare la chiara impossibilità di gestire la scuola». Ma non è tutto. «Ai tagli delle spese di funzionamento si aggiunge la cancellazione dei fondi per i progetti contro la dispersione scolastica - accusa Maria Donata Bugliarelli, preside della scuola media Falcone di via Basile - Quelli che il Comune ha definito "progetti contro la dispersione" sono altro. Per questo mi sono dimessa dall´Osservatorio locale Oreto».
Presidi e direttori didattici delle elementari e medie incappate nel maxi-taglio ai finanziamenti per la cancelleria, la piccola manutenzione e gli alunni disabili, si stanno organizzando. Martedì prossimo si incontreranno alla De Gasperi in un´assemblea organizzata dall´Associazione delle scuole autonome siciliane. Alla riunione saranno invitati anche il sindaco e l´assessore alla Pubblica istruzione. Una delle prime forme di protesta potrebbe essere la mancata partecipazione alle iniziative che il Comune organizza con le scuole. Prima fra tutte, "Palermo apre le porte".
«Visto che occorre risparmiare, cominceremo proprio da questi progetti che per le scuole rappresentano anche un costo», incalza la Granata che per racimolare i soldi tagliati dal Comune ipotizza «vendite di beneficenza e collette tra i genitori». Del resto, mamme e papà già contribuiscono con rotoli di carta igienica e carta per le mani. E nei quartieri a rischio? «I colleghi delle zone più disagiate della città non potranno neppure rivolgersi alle famiglie. Come faranno?», si chiede la direttrice della De Gasperi.


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