Repubblica-Palermo-Soldi a 14 mila studenti delle private
Cinque mesi dopo la pubblicazione della legge presentato il decreto attuativo. Copertura fino al 75 per cento della spesa Buono scuola, via ai rimborsi Soldi a 14 mila studenti delle private. T...
Cinque mesi dopo la pubblicazione della legge presentato il decreto attuativo. Copertura fino al 75 per cento della spesa
Buono scuola, via ai rimborsi
Soldi a 14 mila studenti delle private. Tetto massimo 1.500 euro
Le somme concesse alle famiglie sulla base del reddito Le domande vanno presentate entro il 30 giugno
ENRICO DEL MERCATO
ALLA Regione hanno già fatto un paio di conti e si aspettano circa 14 mila domande per il riconoscimento del buono scuola. Il fatto è che per fare fronte alla richiesta nelle casse di Palazzo d'Orleans sono disponibili 45 milioni di euro. Anche per questo i tecnici della Regione e lo stesso presidente Salvatore Cuffaro tengono a sottolineare: "Nell'assegnazione del buono scuola sarà data priorità alle fasce di reddito più basse". Segno comunque che l'operazione buono scuola è pronta a partire dal momento che adesso c'è anche un regolamento - ufficiale e frutto del tira e molla tra gli uffici dell'assessorato alla Pubblica istruzione e della presidenza della Regione - destinato a determinare chi, e a quali condizioni, avrà diritto ad ottenere l'assegno staccato dalla Regione e che servirà a pagare l'iscrizione dei figli a scuola. "Nelle scuole pubbliche statali e non statali", tiene a sottolineare Cuffaro. Che aggiunge: "Perché questo regolamento prevede l'erogazione sia per le scuole non statali che per quelle statali". In realtà, per le scuole statali viene previsto un contributo a titolo di diritto allo studio da attingere da uno stanziamento nettamente inferiore, pari a 15 milioni di euro.
La "polpa" del regolamento riguarda, però, l'erogazione del buono scuola per le famiglie. C'è innanzitutto un tetto massimo nel senso che l'importo di ogni singolo buono scuola non potrà superare i 1.500 euro. Già, ma come si potrà accedere al contributo che sarà erogato - a consuntivo - già a partire dall'anno scolastico in corso e per ottenere il quale le domande dovranno essere presentate entro il 30 giugno? I tecnici dell'assessorato alla Pubblica istruzione hanno previsto tre fasce di contribuzione: la prima prevede che il contributo regionale copra fino al 75 per cento della spesa sostenuta per l'iscrizione a scuola dei figli, nella seconda il contributo è pari al 50 per cento della spesa e nella terza raggiunge il 25 per cento. La collocazione dei beneficiari nelle tre diverse fasce dipende dalla composizione del nucleo familiare e dal reddito. Per individuare il reddito familiare in base al quale erogare il contributo la Regione ha fatto ricorso al concetto di "sommatoria del quoziente familiare". In sostanza si è fatto riferimento al reddito medio pro capite annuo per abitante in Sicilia secondo i dati Istat che risulta di 5 mila euro per un adulto e che è stato considerato di 7 mila euro per ogni singolo figlio frequentante la scuola. La somma costituisce la "sommatoria del quoziente familiare" al quale va rapportato il reddito annuo lordo della famiglia per valutare in quale fascia va inserita. Per fare qualche esempio: una famiglia con quattro componenti (padre, madre e due figli che frequentano entrambi la scuola) per ottenere il beneficio pari al 75 per cento della copertura della spesa deve avere un reddito annuo lordo non superiore a 14 mila euro. Per rientrare nella stessa fascia di contribuzione una famiglia di sette componenti (dunque con 5 figli che frequentano) non dovrà superare il reddito annuo lordo di 36 mila euro.
Criteri che, secondo l'assessore alla Pubblica istruzione il quale può mettere all'incasso il regolamento sul buono scuola proprio nel giorno in cui si apre la kermesse degli stati generali della scuola, "rispettano le linee direttive della legge e non annunciano alcuna fuga di studenti verso le scuole non statali dal momento che questo non è un meccanismo premiale per le scuole private, ma una misura di sostegno sociale ai più bisognosi". Passaggio, questo, sul quale non è affatto d'accordo il diessino Domenico Giannopolo componente della commissione Cultura all'Ars: "I provvedimenti del ministro Moratti comporteranno un taglio di oltre mille posti di lavoro nella scuola pubblica in Sicilia. Sarebbe stato più opportuno quindi sospendere gli effetti sulla legge del buono scuola indirizzando maggiori risorse al servizio scolastico regionale pubblico oggi in grande sofferenza". Giudizio negativo anche da parte di Massimiliano Lombardo rappresentante dell'unione degli studenti: "Una pioggia di soldi ingiustificata per le scuole private mentre in Sicilia a 240 mila studenti è negato il diritto allo studio".