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Repubblica-Palermo-Scuola, tagli anche per i disabili

A Palermo e provincia gli alunni con handicap grave sono quasi raddoppiati, gli insegnanti sono aumentati solo del 20 per cento Scuola, tagli anche per i disabili Ridotte negli ultimi...

04/05/2004
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la Repubblica

A Palermo e provincia gli alunni con handicap grave sono quasi raddoppiati, gli insegnanti sono aumentati solo del 20 per cento
Scuola, tagli anche per i disabili
Ridotte negli ultimi due anni le ore con i docenti di sostegno
Coinvolti studenti di tutte le età. E per il 2004/2005 la scure voluta dal ministro Moratti si annuncia ancora più pesante
SALVO INTRAVAIA


Vita sempre più difficile, se non impossibile, per i disabili nelle scuole. In provincia di Palermo, in soli due anni, gli alunni con patologie gravi - quelli che avrebbero necessità di essere seguiti per un numero maggiore di ore da un insegnante ad hoc - sono quasi raddoppiati (più 78,9 per cento), mentre i posti di sostegno sono aumentati solo del 19,2 per cento.
Risultato: quasi tutti gli alunni disabili - gravi e non - hanno dovuto lasciare sull'altare dei tagli qualche ora in compagnia dell'insegnante specializzato. Nel 2001/2002 gli alunni che potevano contare su un insegnante di sostegno dedicato esclusivamente a loro - nel cosiddetto rapporto uno a uno - erano 34 su cento, il resto dei docenti disponibili seguiva i disabili meno gravi. Oggi le cattedre messe a disposizione dal ministero dell'Istruzione non riescono neppure a coprire i soli alunni gravi. È quanto emerge confrontando i dati sugli alunni disabili e i posti di docente specializzato assegnati loro dal ministero dell'Istruzione. E la previsione per il prossimo anno scolastico è di un'ulteriore stretta di cinghia. Anche se apparentemente i numeri forniti dagli uffici periferici del dicastero retto da Letizia Moratti sembrano quadrare: a fronte di un aumento dei disabili l'amministrazione ha assegnato più posti di sostegno. Ma nelle singole scuole decine di alunni si ritrovano con meno ore di sostegno. Ecco, con nomi di fantasia, alcuni esempi concreti. All'Istituto d'arte di Palermo, quest'anno, Giuseppe e Antonio, entrambi sordi, hanno dovuto rinunciare a metà del sostegno, passando da 18 a 9 ore settimanali. Stessa cosa per Maria che di ore ne ha perse 4 e mezza e per Giuseppe che frequenta la materna alla direzione didattica Cavallari a Brancaccio. Fino all'anno scorso aveva a disposizione un insegnante di sostegno per 25 ore settimanali (l'intera giornata scolastica), adesso ne ha 17 e mezza. Più che dimezzate (7) le ore - assegnate in tutti i casi annualmente dal Csa (l'ex provveditorato agli studi) - per Lucia, in classe all'elementare Falcone, allo Zen, che un anno fa poteva contare su 15 ore di sostegno a settimana. Tutti casi di alunni con patologie gravi per i quali il Csa l'anno prima aveva assegnato il massimo del sostegno.
Ma anche chi non è considerato grave ha dovuto rinunciare a qualcosa. Alla scuola media Pecoraro, Giacomo l'anno scorso poteva contare su 13 ore e mezzo settimanali, mentre quest'anno ne ha soltanto 9. Sono gli stessi dirigenti scolastici che delineano i contorni del fenomeno. "Fino a due anni fa il rapporto uno a uno era assicurato a diversi bambini - racconta Rosalba Bono, direttrice dell'elementare e materna Nuccio, in pieno centro storico - Oggi le disponibilità si sono ristrette e diversi alunni gravi sono passati da 17 a 11 ore settimanali, riduzione che in quartieri disagiati come Ballarò e Albergheria pesa maggiormente".
Tre piccoli della materna Abba, all'Acquasanta, possono fare affidamento solo su una cattedra e mezza, "anche se affetti da patologie gravi", dice il direttore Andrea Rasa. Mentre all'elementare chi appena due anni fa aveva anche 22 ore settimanali adesso ne ha la metà. Così in provincia gli alunni che hanno dovuto dire addio a una parte del sostegno sono decine. Leonardo Chiarello, docente specializzato, sostiene che "la riduzione delle ore di sostegno è stata estesa a tappeto". Ma quali sono gli effetti dei tagli sugli alunni? "Si perde di vista l'aspetto principale, quello dell'integrazione del disabile. Purtroppo parecchi insegnanti non sanno come operare in presenza di un portatore di handicap e solo la compartecipazione delle competenze fra docente della classe e insegnante specializzato in moltissimi casi può produrre effetti positivi sul ragazzo", sostiene Marcello Festeggiante, insegnante di sostegno.


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