Repubblica-Palermo- Quale scuola per la Sicilia? Le 5 ricette degli esperti
IL CONVEGNO Quale scuola per la Sicilia? Le 5 ricette degli esperti L'inglese MacBeath e il danese Moos a Mazzarino SALVO INTRAVAIA ...
IL CONVEGNO
Quale scuola per la Sicilia? Le 5 ricette degli esperti
L'inglese MacBeath e il danese Moos a Mazzarino
SALVO INTRAVAIA
Il rilancio culturale, economico e sociale della Sicilia passa attraverso la scuola. Ne sono convinti gli organizzatori della conferenza internazionale che si svolge oggi e domani a Mazzarino sul tema "Prospettive europee di autovalutazione, leadership diffusa e valutazione dei processi: la scuola come sito di cittadinanza attiva e luogo di apprendimento per tutti". Ma solo una scuola moderna, che vada incontro alle esigenze dei giovani fronteggiando la loro fuga verso il Nord, o l'estero, per studiare e trovare un posto di lavoro, una scuola che prepari per l'università e che sia in grado di intercettare le richieste di partecipazione alla vita democratica da parte delle istituzioni può vincere le sfide del terzo millennio. Con quali "attrezzi" farlo? Autovalutazione, leadership diffusa, cittadinanza democratica attiva, apprendimento per tutti e orientamento. Ecco le cinque strade da battere nei prossimi anni per fare assumere alla scuola, agli studenti e ai loro insegnanti per lo sviluppo delle regioni italiane in "Obiettivo 1".
Durante i dibattiti se ne discuterà, tra gli altri, con John MacBeath - docente all'Università di Cambridge - e Leif Moos - docente della Danish University of education di Copenaghen - veri e propri guru mondiali della pedagogia. La crisi economico-occupazionale che attanaglia l'Isola, la fuga di cervelli, l'elevata dispersione scolastica e gli scadenti risultati nelle prove di Matematica e Lingua italiana sono soltanto alcune delle molle che impongono una riflessione sul ruolo che le regioni sud del Paese giocheranno nei prossimi decenni, in un mondo sempre più complesso e con la globalizzazione dei mercati.
"Occorre un dibattito approfondito", dice Giuseppe Miccichè, preside dell'istituto superiore Carlo Maria Carafa, che organizza la due giorni di Mazzarino. "I giovani sono cambiati, se si vogliono ottenere risultati - aggiunge Miccichè - bisogna puntare sul coinvolgimento degli studenti in tutti i momenti della vita scolastica e sulla mediazione".
"Promuovere l'autovalutazione di istituto e le pratiche di miglioramento nelle scuole come momenti di riflessione, di dialogo e di assunzione di responsabilità", "sensibilizzare dirigenti scolastici, docenti, alunni e genitori a processi di governance democratica degli istituti scolastici", "mettere a confronto i diversi modelli teorici europei di sviluppo della cittadinanza attiva degli studenti, attraverso processi che sviluppano la "voce", la leadership e le opportunità di apprendimento dei giovani" e "raccordare le competenze degli studenti in uscita dalle scuole superiori con le competenze minime, in entrata, richieste dalle università" saranno gli argomenti al centro della discussione.
"Sono troppi i giovani siciliani che vanno a studiare a Milano o Roma", sostiene Miccichè che si chiede: "Perché molti ragazzi vengono bocciati ai test di ammissione all'università? La scuola prepara veramente per gli studi universitari?". Anche di questo si parlerà con MacBeath, che riferirà "le idee dalla Gran Bretagna", e con Moos, che parlerà delle "idee dai Paesi scandinavi".