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Repubblica-Palermo- Presidi supplenti, prof e bidelli nella scuola l'estate delle proteste

Presidi supplenti, prof e bidelli nella scuola l'estate delle proteste Tensione sulle graduatorie, arriva la Polizia Polemiche per il ripescaggio di alcuni capi di istituto ...

03/07/2005
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la Repubblica

Presidi supplenti, prof e bidelli nella scuola l'estate delle proteste
Tensione sulle graduatorie, arriva la Polizia
Polemiche per il ripescaggio di alcuni capi di istituto
"Errori nelle liste" In via Praga urla e spintoni
Dal prossimo anno scattano i tagli per i non docenti
SALVO INTRAVAIA


Per migliaia di studenti e prof impegnati nella maturità l'anno scolastico si deve ancora concludere. Ma i precari della scuola pensano al prossimo anno e il clima è già rovente. I presidi incaricati sono sul piede di guerra, gli insegnanti sono alle prese con i ricorsi sulle graduatorie permanenti e centinaia di bidelli rischiano dal prossimo settembre di non trovare posto. Polemiche, proteste e incertezza sul futuro rendono l'estate dei precari rovente. I 70 presidi supplenti della provincia di Palermo (più di un quarto di tutti i capi d'istituto in servizio) gridano allo scandalo per una norma ad personam, che mette a repentaglio il posto di alcuni di loro. Protagonisti alcuni docenti che pretendono un posto di preside incaricato, spalleggiati dal senatore dell'Udc siciliana, Calogero Sodano. La storia comincia alcuni anni fa. Nel 2002, viene bandito il concorso per i cosiddetti presidi triennalisti: coloro (insegnanti in possesso di particolari requisiti) che per almeno tre anni avevano ricevuto la supplenza di preside. Stranamente, in Sicilia presenta domanda non solo chi è in possesso del requisito, ma anche alcuni che da preside non avevano fatto neppure un giorno. Questi ultimi dapprima vengono esclusi dal concorso per mancanza di requisiti, ma fanno ricorso al Tar e ottengono la sospensiva. In attesa che la giustizia amministrativa si pronunci riescono a superare tutte le prove del concorso e diventano "idonei con riserva". Dopo qualche tempo, Tar e Consiglio di Stato si pronunciano a sfavore: sono fuori. Ma loro non si danno per vinti e riescono a rientrare nel cosiddetto decreto omnibus che sana la posizione degli "incaricati da almeno un anno". Restano fuori solo in sei in tutta la Sicilia. Ma Sodano aveva ottenuto l'impegno del governo a sanare la posizione anche di questi ultimi e pochi giorni fa arriva una circolare del ministero che li riammette. In pratica, in cima alla graduatoria dei presidi incaricati che gridano allo scandalo e promettono battaglia. "Non si capisce per quale motivo - dichiara Giovanni Litrico, della Flc Cgil, che rischia la presidenza - perché ope legis devono essere inseriti in graduatoria anche coloro che non sono in possesso dei requisiti, superando anche chi è stato incaricato da ben cinque anni". Venerdì mattina, invece, ad alzare la voce sono stati gli insegnanti precari inclusi nelle graduatorie permanenti. Esasperati dagli errori sui punteggi e dai cinque giorni di tempo concessi per le eventuali rettifiche, si sono presentati a centinaia presso gli uffici di via Praga per chiedere la rettifica del punteggio. A surriscaldare gli animi, probabilmente, contribuiscono le imminenti immissioni in ruolo annunciate dal ministro Letizia Moratti, che dovrebbero portare in Sicilia circa 4 mila posti. Assunzioni, che vengono effettuate attingendo la metà dei posti proprio dalle liste dei precari e l'altra metà dalle graduatorie degli ultimi concorsi a cattedre: avere un errore nel punteggio può significare perdere l'assunzione attesa da anni. Venerdì attorno alle 12, la calca e il caldo hanno fatto volare qualche parola e qualche spintone di troppo e per sedare gli animi è dovuta intervenire la polizia. Ma non sono soltanto i docenti ad essere in fibrillazione. Dal prossimo anno, secondo quanto stabilito dalla legge finanziaria del 2003, le scuole della Sicilia perderanno 545 posti di bidello. Ovviamente il taglio si ripercuote sui precari, alcuni in attesa di essere assunti da 15 anni. Contro il taglio agli organici dei bidelli lo Snals di Palermo è ricorso al Tar.


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