Repubblica-Palermo-Presidi contro ex bidelli "Bisogna licenziarli"
LA PROTESTA Presidi contro ex bidelli "Bisogna licenziarli" Per manifestare contro la sporcizia di aule e bagni, presidi e direttori hanno consegnato le chiavi delle scuole al di...
LA PROTESTA
Presidi contro ex bidelli "Bisogna licenziarli"
Per manifestare contro la sporcizia di aule e bagni, presidi e direttori hanno consegnato le chiavi delle scuole al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. Oltre a protestare con questo gesto plateale, i dirigenti scolastici aderenti all'Asas (l'Associazione delle scuole autonome della Sicilia) hanno chiesto di poter licenziare gli "esecutori scolastici" che incrociano le braccia e di assumere al loro posto bidelli supplenti. "Si è creata una reazione a catena ? sostiene Roberto Tripodi, presidente dell'Asas e preside dell'Iti Volta ? Anche il personale non in agitazione ha diminuito le proprie prestazioni, e le scuole versano nel totale abbandono. I genitori oggi hanno tre alternative: pulire essi stessi, protestare o ritirare i figli dalla scuola statale". I provvedimenti tampone assicurati finora dal Comune e dal dirigente del Csa (l'ex provveditorato agli studi), Paolo Giambalvo, che ha spostato alcuni bidelli da un istituto all'altro, non hanno risolto il problema.
L'ultima scuola a capitolare è la elementare Borgo Nuovo II, dove 15 "esecutori" su 17 da due giorni si rifiutano di pulire. Le lezioni alla materna sono state dimezzate. "Le pulizie dei bagni - dicono dall'istituto - si faranno fino a quando sarà possibile". Personale in fibrillazione anche in altre scuole ancora funzionanti. L'Asas ha chiesto a Di Stefano "di prendere i dovuti provvedimenti per evitare che le scuole debbano essere chiuse per carenze di igiene, cosa che tutti i dirigenti faranno al primo insorgere di malattie infettive o contagiose tra gli studenti".
Nei giorni scorsi i 250 "esecutori" ribelli non hanno voluto firmare il contratto di bidello proposto da Giambalvo. Nel corso dell'incontro, Di Stefano si è impegnato a verificare con l'Avvocatura dello Stato se esistono le condizioni per il licenziamento. "Se entro 15 giorni la situazione non dovesse normalizzarsi ? si legge in una nota dell'Asas ? segnaleremo alla Procura e all'Ufficio d'igiene tutti i comportamenti che arrechino pregiudizio alla salute pubblica o che causino un'interruzione del pubblico servizio".
Salvo Intravaia