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Repubblica-PAlermo-Più bocciati, più abbandoni cresce la fuga dalla scuola

Segnali negativi dai dati raccolti in tutta la Sicilia. Insuccessi in aumento perfino alle elementari Più bocciati, più abbandoni cresce la fuga dalla scuola Al superiore promossi solo...

13/02/2004
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la Repubblica

Segnali negativi dai dati raccolti in tutta la Sicilia. Insuccessi in aumento perfino alle elementari
Più bocciati, più abbandoni cresce la fuga dalla scuola
Al superiore promossi solo 48 su 100
Stangate record sui bambini a Settecannoli allo Zen e nel centro storico. Diminuiscono per i tagli gli operatori impegnati sul campo
SALVO INTRAVAIA


Più bocciature, più fughe dai banchi: brusco balzo in avanti della dispersione scolastica. Dalla elementare al superiore, l'incremento è consistente. E in Sicilia la capitale del fenomeno è Palermo. Come non avveniva ormai da tempo, nel corso dell'anno 2002-2003 il numero di abbandoni (gli alunni che hanno lasciato gli studi dopo qualche mese di lezioni), di evasioni (coloro che, pur essendo obbligati alla frequenza, non sono mai entrati in classe) e di bocciati nella scuola dell'obbligo è cresciuto in modo preoccupante rispetto all'anno precedente. Nella scuola superiore aumentano sia i bocciati sia i promossi con debito formativo, cioè gli ex rimandati agli esami di riparazione.
A illustrare questo quadro a tinte fosche è stato ieri il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, assieme ai suoi più stretti collaboratori che hanno commentato i dati raccolti dal Gruppo di coordinamento regionale, guidato dallo psicologo Maurizio Gentile, incaricato di monitorare il fenomeno della dispersione scolastica e di promuovere il successo formativo. Se gli incrementi relativi alle altre province siciliane, i cui dati lo scorso anno non furono raccolti direttamente dalla direzione generale, sono "più incerti", avverte Di Stefano, nella provincia di Palermo il passo indietro della scuola statale è certo.
Nelle elementari palermitane la dispersione passa dall'1,12 all'1,49 per cento. Stesso andamento alla scuola media, dove si registra un 10,6 per cento. Sono valori che fanno tornare di botto la scuola dell'obbligo ai livelli di quattro anni fa. In entrambi i casi è in forte aumento il numero di bocciati, con un record alla elementare Cavallari di Settecannoli, alla Falcone dello Zen e alla media D'Acquisto del centro storico. Preoccupa gli esperti anche l'"istruzione familiare", che permette ai genitori di ritirare i figli dalla scuola dell'obbligo, impegnandosi a provvedere all'insegnamento con mezzi propri. Secondo Gentile, dietro questo espediente si "cela una vera e propria violenza a carico dei minori, impiegati spesso a badare ai fratellini più piccoli o alle faccende domestiche".
Al superiore, per la prima volta, il numero di alunni che sono andati incontro a un insuccesso (bocciati o promossi con debito) supera quello dei promossi, che sono solo il 47,9 per cento. Da due anni a questa parte la scure del ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, si è abbattuta sugli organici e sulle risorse. Il numero di operatori socio-psico-pedagogici, impiegati prevalentemente nel recupero della dispersione scolastica nei quartieri più difficili, nella provincia di Palermo è passato da 160 a 50 unità (sono 90 in tutta la Sicilia). "La riduzione delle unità di personale ? ammette Di Stefano ? non può non avere influito, ma occorre anche ricordare che per un anno non è stato finanziato l'istituto contrattuale delle scuole a rischio". Mentre Di Stefano, per fare fronte alla situazione, ha recentemente esteso a tutte le province gli "osservatori di area", Gentile chiama in causa il Comune. "Il problema della dispersione ? dice ? è strettamente connesso al disagio sociale, che è un problema trasversale e investe anche gli enti locali". Per Enrica Salvioli, operatrice dell'osservatorio Centro storico, "l'aumento della povertà e del disagio familiare e la riduzione delle tutele sociali nei quartieri più difficili fanno passare la scuola in secondo piano".


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