Repubblica/Palermo: Palermo capitale dei bocciati
Sicilia maglia nera della dispersione scolastica. Perfino alle elementari
I dati ministeriali: negli istituti superiori il doppio degli abbandoni di Lazio e Lombardia
SALVO INTRAVAIA
Dispersione scolastica record in Sicilia. A certificarlo, questa volta, è lo stesso ministero della Pubblica istruzione, che ha pubblicato un dossier. L´indagine contiene i dati relativi all´anno scolastico 2006-2007, gli ultimi disponibili, e per la prima volta consente di effettuare confronti con le medie nazionali ed europee. Per numero di ripetenti alla scuola elementare e media, la Sicilia detiene un poco lusinghiero record nazionale. Alto anche il numero di abbandoni alla scuola superiore, dove l´Isola viene sorpassata soltanto dalla Campania, e il tasso di bocciature che, sempre al superiore, vede la Sicilia superata solo dalla Sardegna.
Fra le grandi città metropolitane italiane, Palermo e Catania figurano in testa alla classifica dei bocciati della scuola secondaria di secondo grado. Ma secondo Roberto Tripodi, presidente regionale dell´Asas (l´Associazione delle scuole autonome della Sicilia) e preside dell´istituto tecnico industriale Volta, «la situazione è ancora più drammatica di quella descritta dalle rilevazioni ministeriali». Al Volta, spiega Tripodi, il 46 per cento dei ragazzi non arrivano al secondo anno. E sono 40 su cento gli evasori dell´obbligo.
Per il presidente dell´Asas questa débâcle ha diverse matrici. «Sicuramente le condizioni economiche e sociali di tante famiglie siciliane - spiega Tripodi - ma anche una scuola media troppo poco selettiva e la mancanza di valutazione degli insegnanti. In parecchi casi ci arrivano ragazzini che non sanno leggere né scrivere».
I numeri, del resto, sono eloquenti. La sola Sicilia, durante lo scorso anno scolastico, faceva registrare 1.271 ripetenti alla elementare: quasi il 19 per cento del totale nazionale. Stesso discorso alla scuola media, con 8.218 alunni ripetenti sui 46 mila di tutte le scuole italiane.
Gli oltre seimila abbandoni al superiore (quasi tremila al primo anno) rappresentano un numero quasi doppio rispetto a quelli registrati nel Lazio e in Lombardia. Con una percentuale di bocciati che nelle province di Palermo e Catania supera tutte le altre realtà metropolitane del Paese. La media nazionale si attesta al 14 per cento, mentre nelle due maggiori città siciliane supera la soglia del 17 per cento. Il ritardo accumulato dagli alunni relega la Sicilia in fondo alla classifica europea e fa schizzare in alto uno degli indicatori della "strategia di Lisbona": la percentuale di giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni in possesso della sola licenza media e non più in formazione. Anche se c´è un recupero rispetto al 2006, nel corso del 2007 i cosiddetti early school leavers (i dispersi) nell´Isola hanno toccato quota 26 per cento. Attualmente il tasso nazionale è di poco superiore al 19 per cento, mentre a livello europeo si è a quota 15 per cento.
Per centrare l´obiettivo europeo il ministero della Pubblica istruzione ha stimato che, entro il 2013, le regioni meridionali devono attestarsi attorno al 10 per cento. Ma a Tripodi l´impresa sembra difficile, perché «la Regione ostacola le scuole che vogliono offrire la formazione professionale direttamente agli studenti meno portati. Vengono protetti i centri di formazione professionale che iniziano le attività con mesi di ritardo - accusa il preside del Volta - facendo disperdere gli alunni».