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Repubblica Palermo-Nuova elementare, boom di adesioni. >M ai sindacato protestano

Ma i sindacati protestano: "Scavalcati gli organi collegiali" Trenta scuole in Sicilia chiedono di avviare la sperimentazione. Solo due per provincia avranno l'ok Nuova elementare, boom di adesioni ...

22/08/2002
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la Repubblica

Ma i sindacati protestano: "Scavalcati gli organi collegiali" Trenta scuole in Sicilia chiedono di avviare la sperimentazione. Solo due per provincia avranno l'ok
Nuova elementare, boom di adesioni

SALVO INTRAVAIA

Prende corpo la mini sperimentazione nelle elementari siciliane, ma i sindacati già protestano. Sono una decina le scuole (circoli didattici e istituti comprensivi) della provincia di Palermo che hanno già fatto pervenire alla direzione scolastica regionale per la Sicilia l'adesione al progetto di sperimentazione della riforma della scuola dell'infanzia e del primo anno delle elementari, voluto dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti.
"Abbiamo già comunicato al ministero che le adesioni pervenute dice Michele Calascibetta, a capo della direzione generale per l'istruzione in Sicilia superano ampiamente il numero di scuole statali e paritarie che sarà possibile coinvolgere nella sperimentazione". Finora sono oltre 30 le scuole siciliane che si sono dichiarate disponibili all'anticipo dell'iscrizione a due anni e mezzo alla scuola materna e a cinque e mezzo all'elementare. Ma di queste secondo criteri di scelta ancora da definire ne verranno coinvolte soltanto due per provincia.
Intanto al Centro servizi amministrativi (l'ex provveditorato agli studi) negli ultimi giorni si sono intensificate le richieste di informazioni sulla mini sperimentazione da parte di genitori che chiedono quando verranno riaperte le iscrizioni. Ma, a poche settimane dall'inizio delle lezioni, tutto è avvolto nell'incertezza: non si conoscono le scuole pilota e non si sa se e quando vi si potranno iscrivere i bambini.
La sperimentazione nella scuola materna ed elementare, oltre a contemplare l'anticipo dell'età d'ingresso, prevede la riformulazione dei "programmi" (piani personalizzati delle attività educative), il ripristino del maestro unico (con un carico orario compreso fra le 18 e le 21 ore per classe) nel primo ciclo della scuola elementare che andrà a sostituire il "modulo" attuale con tre insegnanti su due classi e la certificazione delle competenze in possesso di ogni alunno attraverso un portfolio (o cartella) che accompagnerà il percorso formativo dell'allievo e che verrà compilato dagli insegnanti, in stretta collaborazione con le famiglie. E ancora, lo studio di una lingua comunitaria e l'uso delle tecnologie informatiche sin dalla prima elementare.
Ma, al di là dei contenuti, ai sindacati non vanno giù le modalità scelte dal ministero per l'avvio di questa difficile sperimentazione. "Nel mese di agosto e a scuole chiuse, secondo uno stile esecrabile, si sta avviando una sperimentazione che avrebbe dovuto coinvolgere il corpo docente e l'intera comunità scolastica", dice Enza Albini, segretario regionale della Cgil Scuola. Infatti, in agosto, buona parte dei docenti è in ferie e gli organi collegiali - Collegio dei docenti e Consiglio d'istituto - che avrebbero dovuto deliberare l'adesione alla sperimentazione non sono stati consultati. Così "a settembre i capi d'istituto che hanno già offerto la propria disponibilità a sperimentare lamenta la Albini faranno appello al senso di responsabilità dei docenti, i quali non potranno fare altro che prendere atto di una situazione decisa da altri. In questo modo la libertà di insegnamento diventa puramente teorica".
Ancora più intransigente è Raffaele Zarbo, della Cisl Scuola regionale, che difende "la centralità, sancita dai contratti di categoria, degli organi collegiali" e nello "scavalcamento dei docenti" (e di tutto il personale della scuola) "intravede un tentativo di anticipare la riforma degli organismi d'istituto che ancora in discussione in Parlamento vedrà diminuire il peso degli insegnanti a favore del dirigente scolastico".


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