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Repubblica-Palermo-Non devono insegnare Religione" La Curia mette in mora i maestri

LA POLEMICA Secondo la diocesi è necessaria una dichiarazione di idoneità. Che in 1.500 non hanno "Non devono insegnare Religione" La Curia mette in mora i maestri ...

11/04/2004
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la Repubblica

LA POLEMICA
Secondo la diocesi è necessaria una dichiarazione di idoneità. Che in 1.500 non hanno
"Non devono insegnare Religione" La Curia mette in mora i maestri
SALVO INTRAVAIA


La Curia mette in mora gli insegnanti elementari. E nelle scuole scoppia la polemica. "Sono anni che spiego la Religione ai bambini - dice Gemma Insalaco, maestra alla scuola elementare Turrisi Colonna, al Capo - Sarebbe un incredibile sopruso se me lo dovessero impedire per imposizione della Curia. La nostra è una scuola laica". Alla vigilia del concorso per l'immissione in ruolo di centinaia di docenti di Religione cattolica, si scatena la bagarre. Centinaia di maestri che per anni hanno insegnato ai propri alunni anche Religione non sanno se dal prossimo settembre continueranno a farlo. "Nessun insegnante può insegnare Religione cattolica senza esserne stato dichiarato idoneo dall'Ordinario diocesano", ammonisce il direttore dell'ufficio arcivescovile, padre Francesco Muscarella.
Non ci sta la Cgil Scuola: "La Curia ha dettato alcune prescrizioni da ritenere non pienamente conformi alle disposizioni normative vigenti", afferma Gaetano Ruvolo che paventa il pericolo di "un artificioso aumento della disponibilità di posti per l'insegnamento della Religione cattolica, con conseguente aggravio o danno per l'erario e una lesione delle legittime richieste dei docenti".
Ma qual è il nodo della questione? Finora, nella maggior parte dei casi, all'elementare e alla materna l'insegnamento della Religione è stato assicurato dai maestri che avevano dichiarato la disponibilità a farlo. Sono circa 1.500 in tutta la provincia, mentre gli specializzati inviati dalle diocesi di Palermo, Monreale e Cefalù sono 221. Secondo Leonardo Saguto, direttore dell'elementare Pallavicino, "i maestri già di ruolo nell'85 e che insegnavano Religione non hanno bisogno di alcuna ulteriore attestazione". Per coloro che sono stati immessi in ruolo dopo, il Concordato prevede che dichiarino la disponibilità e che "abbiano frequentato nel corso degli studi secondari superiori l'insegnamento della Religione cattolica, o comunque siano riconosciuti idonei dall'Ordinario diocesano".
Gli insegnanti che si sono dichiarati disponibili, ma non hanno l'idoneità formale rilasciata dalla Chiesa, sono centinaia. La questione riveste una particolare importanza perché sui posti attivati quest'anno - quelli assegnati dai vescovi - si calcolerà l'organico per le prossime immissioni in ruolo. In provincia di Palermo si tratta di circa 180 posti che potrebbero aggiungersi ai 513 già attivi. Sulla corretta interpretazione della norma la Cgil invita il provveditore Paolo Giambalvo a pronunciarsi.


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