Repubblica/Palermo: "No alla stabilizzazione attraverso selezioni pubbliche"
Università, lsu in rivolta "Assunzioni penalizzanti"
LA PROTESTA
«Siamo pronti allo sciopero e ad azioni eclatanti, a questa beffa noi non ci stiamo»: i precari dell´Università di Palermo sono sul piede di guerra. Ieri hanno tenuto un sit-in davanti al Rettorato, sotto Palazzo Steri, venerdì si riuniranno tutti in assemblea e il prossimo 31 marzo hanno proclamato una giornata intera di sciopero. Si tratta di 80 ex lsu del bacino gestito dalla Regione, assunti con contratti quinquennali all´Università: contratti quasi tutti in scadenza il prossimo anno. «Temiamo che per noi non ci sia alcuna possibilità di assunzione definitiva, dopo anni passati a lavorare per questa amministrazione», dicono i precari.
Tutto ha inizio da una circolare emanata dal direttore amministrativo dell´Ateneo, Mario Giannone, che mette nero su bianco come per questi precari ex lsu regionali «non possa essere prevista alcuna assunzione senza prima una selezione pubblica», e chiarisce che i tanti co.co.co non possano minimamente aspirare ad alcuna assunzione a tempo indeterminato, senza aver prima superato un concorso vero e proprio.
Una circolare che ha fatto scattare la protesta: «Per altri precari è stato previsto un iter di stabilizzazione interno con tanto di assunzione a tempo indeterminato ai vertici apicali dell´amministrazione, per noi invece non solo non è previsto nulla, ma si dice chiaramente che non saremo assunti se non tramite un concorso pubblico - dicono i precari - La Regione ha stanziato annualmente dei fondi ad hoc (500 mila euro all´anno, ndr) per la nostra progressiva stabilizzazione».
Ieri il direttore amministrativo, Giannone, ha incontrato i sindacati. «Abbiamo ribadito che a giorni predisporremo il piano triennale delle assunzioni - spiega Giannone - e che stiamo studiano un percorso per la loro stabilizzazione, che però non può prescindere da una procedura selettiva. Ricordo che i bandi fatti in passato riguardavano personale precario che aveva già superato una procedura selettiva e quindi la finanziaria nazionale rendeva possibile la loro assunzione».
I sindacati per non ci stanno: «Occorre al più presto avviare l´iter per il rinnovo dei contratti, che rischiano di scadere senza poter essere prolungati - attacca Franco Fantaci, della Cgil - Inoltre entro aprile deve essere messo nero su bianco un piano per la loro stabilizzazione».
a.fras.