Repubblica-Palermo-No al buono scuola sostiene i diplomifici
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POLEMICA
Lettera aperta del centrosinistra a professori e studenti
"No al buono scuola sostiene i diplomifici"
Orlando "Un insulto alle scuole private serie"
IL centrosinistra apre la campagna contro il buono scuola. E lo fa scrivendo una lettera aperta "agli operatori scolastici e agli studenti delle scuole siciliane". L'iniziativa è stata presentata ieri davanti ad alcuni operatori scolastici, presidi soprattutto che hanno mostrato di condividere le preoccupazioni dell'opposizione per il futuro della scuola pubblica. Il fatto è che, da qui a qualche giorno, all'Ars comincerà il dibattito sul buono scuola, una delle leggi alle quali il centrodestra tiene di più. Leoluca Orlando - ricomparso negli ultimi tempi tra i banchi dell'opposizione - spiega perché il disegno di legge voluto da Cuffaro è da bocciare: "La proposta del governo è l'ennesima caricatura della libertà e del diritto. È la caricatura della libertà di scelta perché interviene a sostegno di tutte le scuole private anche dei diplomifici, dunque è un insulto alla scuola privata seria. Ed è una caricatura del diritto allo studio perché si interviene a favore di alcuni senza approvare la legge organica sul diritto allo studio per tutti". Il centrosinistra pare essere riuscito a ritrovare la compattezza nella sua opposizione al disegno di legge sul buono scuola. Anche se sulla questione della parità scolastica - come ha ammesso lo stesso Barbagallo della Margherita "permane una diversità di posizioni". Sul buono scuola, invece, il giudizio è tranciante: "L'approvazione determinerebbe lo spostamento di circa il 2 per cento degli alunni (circa 1400) dalle scuole statali alle private con la perdita di circa 1400 posti di docenti e di circa 300 unità di personale Ata nelle scuole di Stato". Ma, nella lettera inviata agli operatori scolastici, i deputati regionali del centrosinistra aggiungono: "Tali posti solo in parte si ritroverebbero nelle scuole non statali nelle quali, tra l'altro, con il criterio di scelta dei docenti non vengono rispettate le graduatorie previste per le scuole statali". Ma non solo: "L'idea di estendere il beneficio del buono scuola, oltre che alle scuole riconosciute paritarie anche a quelle che non hanno ottenuto tale riconoscimento, è politicamente ingiusta ed eticamente riprovevole. Su questo tema si sta giocando una partita decisiva non solo in ordine alla qualità dell'intero sistema scolastico in Sicilia, ma anche al modello di società e di democrazia che si vuole proporre". L'invito finale è alla mobilitazione "al confronto, alla elaborazione di proposte per contrastare questo provvedimento".