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Repubblica-palermo-Molti studenti, pochi laureati Sicilia bocciata in istruzione

L'annuario Istat conferma il gap col resto d'Italia: otto abitanti su dieci non arrivano al traguardo Molti studenti, pochi laureati Sicilia bocciata in istruzione Solo tre dottori su...

06/11/2005
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la Repubblica

L'annuario Istat conferma il gap col resto d'Italia: otto abitanti su dieci non arrivano al traguardo
Molti studenti, pochi laureati Sicilia bocciata in istruzione
Solo tre dottori su cinque trovano lavoro nell'Isola
Su cento matricole 41 completano gli studi Invece la media nazionale è del 56%
Appena 63 maschi su 100 proseguono dopo la maturità. Inoccupati tre diplomati su quattro
SALVO INTRAVAIA


(segue dalla prima di cronaca)
Solo alle elementari e medie i siciliani riescono a mantenere il passo con il resto del Paese. Quando si passa all'istruzione universitaria e agli ultimi anni della scuola superiore, la musica cambia.
Economia in perenne crisi e disoccupazione a livelli insopportabili sono una possibile spiegazione dei numeri diffusi dall'Istat. Del resto, la fuga dei cervelli è ormai questione assodata. Ma potrebbe valere anche la tesi opposta: un deficit di formazione come causa della crisi economica, occupazionale e sociale della Sicilia. Comunque sia, i numeri sono disarmanti. In Sicilia, ultima in assoluto, solo 18,9 persone ogni 100 abitanti di 25 anni sono in possesso di una laurea. La media nazionale (22,8 per cento) è di quattro punti superiore, regioni come la Liguria e il Lazio ci staccano addirittura di dieci lunghezze. Situazione confermata da un altro indicatore: la percentuale di popolazione con più di 15 anni in possesso di un titolo di istruzione terziaria (dottorato di ricerca, laurea o diploma universitario). L'Isola è al quartultimo posto in Italia col 7,1 per cento. Lombardia ed Emilia-Romagna sfiorano il 10 per cento, Liguria e Lazio si attestano rispettivamente sull'11 e 12 per cento.
La Sicilia è maglia nera anche per numero di studenti laureati a sei anni all'immatricolazione: 41,4 per cento, con un distacco di 15 punti rispetto alla media nazionale. Sono ancora troppi coloro che prolungano la permanenza negli atenei o abbandonano gli studi. Per chi resta in Sicilia le prospettive di lavoro non sono rosee. Solo 6 dottori su 10 dichiarano di lavorare a tre anni dalla laurea. In Italia le cose vanno decisamente meglio (3 su 4 lavorano) e in alcune regioni (Piemonte, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna) si supera l'80 per cento, con tassi di disoccupazione intellettuale irrisori. Riesce a trovare lavoro più facilmente chi è in possesso di un diploma universitario.
Più in linea con le medie nazionali (ma sempre al di sotto) i numeri delle scuole superiori. I 514 mila diplomati rappresentano il 26 per cento della popolazione con oltre 15 anni. Rimane comunque basso il tasso di scolarità (rapporto fra gli iscritti nelle scuole superiori e la popolazione di 14-18 anni): 89,9 per cento, di due punti inferiore a quello nazionale. Troppi ancora i ripetenti (7,2 per cento), pochi i ragazzi che proseguono gli studi all'università: 70,3 per cento. Ma sono i maschi a far precipitare la Sicilia al terzultimo posto (62,8 per cento) nel tasso di passaggio dalla scuola superiore all'università. Le ragazze, che fanno registrare un 77,8 per cento, mostrano una maggiore inclinazione agli studi. Del resto, dalle nostre parti, trovare lavoro con un semplice diploma non è cosa agevole: a tre anni dall'esame di Stato, solo un giovane su quattro (27,8 per cento) ce la fa. Al Nord la speranza di lavorare dopo la maturità (55 per cento) raddoppia.


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