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Repubblica-Palermo-Meno bidelli Di Stefano contro la Moratti -Protesta del direttore regionale

LA POLEMICA Protesta del direttore regionale Meno bidelli Di Stefano contro la Moratti SALVO INTRAVAIA ...

20/05/2005
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la Repubblica

LA POLEMICA
Protesta del direttore regionale
Meno bidelli Di Stefano contro la Moratti
SALVO INTRAVAIA


Il direttore scolastico regionale, Guido Di Stefano, contro il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti per il taglio nelle scuole siciliane di 545 posti di bidello per il prossimo anno scolastico. Il proconsole in Sicilia nominato due anni fa proprio della Moratti, dopo le proteste dei sindacati, ha preso carta e penna e ha indirizzato una durissima lettera a Roma, allegando la copia dell'articolo di Repubblica che anticipava il taglio. Oggetto: situazione organico di diritto del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) per l'anno scolastico 2005-2006. Secondo Enza Albini, segretario generale siciliano della Cgil Scuola, senza bidelli si rischia il "crollo della qualità del servizio scolastico, assicurato anche dal personale Ata". "I tagli previsti per i collaboratori scolastici - dice Eugenio Tumbarello, della Uil Scuola regionale - finiranno per dequalificare sempre di più la scuola pubblica siciliana E intanto c'è già chi pensa di realizzare gare di appalto per esternalizzare i servizi". Gianni Di Pisa, dello Snals, minaccia "ricorsi al Tar, sia per gli organici del personale docente sia per quelli degli Ata".
Preoccupazioni condivise appieno da Di Stefano che lo scorso 9 maggio scrive: "Questa direzione ha preso visione, con preoccupazione, della bozza di decreto interministeriale degli organici" che prevede "un taglio, relativamente al profilo di collaboratore scolastico, di 545 posti". "Tale taglio - scrive - va ben oltre la riduzione necessaria per rispettare la nota legge finanziaria", che in Sicilia avrebbe far saltare soltanto 353 posti, anziché 545. Perché allora alle scuole dell'Isola saranno tolti quasi 200 bidelli in più rispetto all'anno in corso? Nessuno lo sa, nemmeno Di Stefano che non "non trova una spiegazione logica nemmeno nella riduzione del numero di alunni". "Tale modestissima riduzione - continua - può giustificare un numero limitatissimo di posti in meno, non certo i 192".
Ma cosa accadrà dal 1° settembre se il ministero non verrà incontro alle esigenze della scuola siciliana? "Sono previste gravi difficoltà operative soprattutto per le scuole con più plessi". "In ogni caso - fa presente Di Stefano - ciò impedirà alla scuola di continuare a costituire una risorsa per il territorio non essendo più garantita la sua funzionalità anche fuori dalle ore di lezione". Insomma, meno attività pomeridiane e laboratori, fiore all'occhiello della riforma Moratti. Il clima "si sta facendo nuovamente teso e le dichiarazioni del segretario dello Snals sulle ipotesi di ricorrere al Tar non debbono essere sottovalutate", scrive Di Stefano, che conclude: "In questa situazione, che vede anche le forze politiche locali di tutti gli orientamenti critiche sulle riduzioni di posti, si auspica una attenta considerazione della situazione che viene vissuta come una scelta antimeridionalistica immotivata".


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